Home Attualità Evacuazione: “Sciocco farla di martedì”. Micci (Lega): “Scelta incomprensibile”.
Evacuazione: “Sciocco farla di martedì”. Micci (Lega): “Scelta incomprensibile”.

Evacuazione: “Sciocco farla di martedì”. Micci (Lega): “Scelta incomprensibile”.

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Viterbo, 29 marzo 2024 – Perché evacuare la città in un giorno lavorativo come il martedì e non utilizzare una domenica, quando già le scuole e le attività lavorative sono chiuse e le famiglie sono spesso fuori dalle loro abitazioni a trascorrere il tempo libero? In attesa del disinnesco della bomba ritrovata in via Alcide de Gasperi durante i lavori di un cantiere per l’edificazione di una complesso residenziale, ad esplodere sono le critiche dei cittadini e dei titolari delle attività commerciali che ricadranno all’interno della cosiddetta zona rossa, ossia quella avente un raggio di un chilometro e 800 metri dall’ordigno bellico. Un’area piuttosto vasta, se si considera che  il prefetto, Gennaro Capo, ha parlato di circa 30 mila persone che dovranno essere evacuate, riconoscendo, al riguardo, che si tratterà di un’operazione ampia e complessa. Un’evacuazione che, secondo molti cittadini, rischia di essere più difficile del previsto proprio perché fatta durante la settimana, in un giorno lavorativo, che richiederà la chiusura di scuole, attività, studi professionali. Le persone dovranno lasciare le proprie abitazioni e organizzarsi per sistemarsi altrove. Anche la politica di interroga sulle scelte fatte: “È una scelta che io non comprendo”, dice il consigliere comunale della Lega, Andrea Micci, “Di domenica le scuole sono chiuse, così come gli uffici e quasi tutte le attività commerciali, con le famiglie che spesso vanno a trascorrere il tempo libero fuori. A mio avviso sarebbe stato molto più semplice evacuare in un giorno festivo. Credo, invece, che farlo di martedì renderà ancora più difficile un’operazione di per sé già complessa. Ricordo che nel 2007, quando fu ritrovato un ordigno bellico, venne bonificato proprio di domenica. Leggo sulla stampa che la decisione deriva dalla volontà di non influire sui ponti del 25 aprile e del primo maggio. Ma non poteva essere fatta prima? Da qui al 7 maggio c’è ancora un mese e mezzo. E, inoltre, per favorire il turismo della domenica, si prende una decisione che, a mio parere, aumenterà il disagio per ben 30.000 cittadini e lavoratori del nostro territorio. Sempre dalla stampa, apprendo che questa sia una decisione presa anche dal sindaco Frontini alla quale chiediamo maggiori spiegazioni. C’è poi un altro aspetto su cui vorremmo avere più  informazioni e riguarda, da un lato, come verranno gestite le eventuali strutture sanitarie che ricadrebbero nel raggio di evacuazione, dall’altro, quali saranno le misure di sicurezza adottate per fronteggiare eventuali episodi di sciacallaggio in una parte della città praticamente deserta”.  La scelta di un martedì sembra non piacere proprio a nessuno. “Di domenica era più semplice”, dice Sonia che abita proprio di fronte alla bomba, “Ci si poteva organizzare meglio. Credo che come me la pensino il 99% dei viterbesi. Si poteva fare anche prima del 25 aprile. Così, invece, dovranno chiudere tutti”. Riguardo alla presenza dell’ordigno dice: “Sono tranquilla, hanno buttato giù una casa con la ruspa, se doveva esplodere…”, esclama, sorridendo. Più irritati sono i commercianti. Lungo via Mazzini è un coro di protesta. Ma anche al Corso l’idea è la stessa: perché non di domenica? “Una sciocchezza enorme evacuare di martedì”, dice Giuliano dell’alimentari, “Così perderemo due giorni di lavoro, perché lunedì finirà che faranno tutti ponte”. Stessa opinione quella del titolare della macelleria: “Di domenica era assolutamente meglio.  Per me è un giorno di chiusura. E invece di martedì ci rimetto soldi, dicono che già da lunedì le scuole saranno chiuse. Perderemo due giorni anziché due”. Anche la titolare del bar concorda, così come altri residenti al banco che esprimono la loro opinione contraria. Infine Antonio della fotocopisteria di via Mazzini: “Vogliono salvaguardare il turismo, parliamo di circa 120 mila presenza annue che producono 2.3 euro di valore aggiunto per cittadino, a svantaggio di tutte le altre attività commerciali che saranno penalizzate quel giorno. Da notare, poi, che il raggio di 1.800 metri dalla zona rossa finisce casualmente qualche centinaio di metri prima della zona dove c’è la grande distribuzione”.

 

 

 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.