Home Cultura “Il Giardino della lettura” ricorda Alessandro Vismara. Michelini: «In futuro spero gli sia dedicata anche una via»
“Il Giardino della lettura” ricorda Alessandro Vismara. Michelini: «In futuro spero gli sia dedicata anche una via»

“Il Giardino della lettura” ricorda Alessandro Vismara. Michelini: «In futuro spero gli sia dedicata anche una via»

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 C’è chi la storia l’ha fatta e chi l’ha raccontata, diventando, così facendo, egli stesso parte di essa. Tra questi c’è Alessandro Vismara, stimato giornalista scomparso ormai da trent’anni, la cui figura resta sempre attuale, proprio per il contributo di conoscenza e per la particolare capacità di dare una certa lettura agli avvenimenti del suo tempo. In considerazione del ruolo svolto nella storia cittadina, proprio stamattina al professor Alessandro Vismara è stata intitolata un’area verde nel quartiere Ellera che diventerà un “Giardino della lettura”.

A tal fine nei prossimi mesi l’amministrazione comunale ha programmato degli interventi come quello di «spostare le panchine presenti e aggiungerne delle nuove», ha  spiegato il consigliere comunale Paolo Simoni, presente oggi alla cerimonia insieme al sindaco Leonardo Michelini, la vice sindaco Luisa Ciambella, l’assessore alla Cultura del comune di Viterbo, Antonio Delli Iaconi, la consigliera comunale Daniela Bizzarri, l’onorevole Giuseppe Fioroni.

A ricordare la penna di Alessandro Vismara sono stati alcuni suoi articoli estratti dal libro “Cara Viterbo”, letti dal giornalista Carlo Maria Ponzi, testimonianze che ancora rivelano la sua straordinaria capacità di sintesi che gli permetteva di racchiudere, anche in poche righe, non solo la cronaca, ma anche gli “umori” dei momenti e dei fatto che riportava. Così lo ricorda lo stesso Ponzi: «Per quarant’anni, dalla fine della seconda guerra mondiale agli ultimi giorni della sua vita, ha raccontato Viterbo con circa 15 mila articoli sul fronte politico, culturale, sociale. Curiosità, minuzie, personaggi. Ieri erano la cronaca, oggi sono entrati nella storia, nel libro “Cara Viterbo”, stampato, in prima edizione nel 1985. Una ricca miscellania di articoli dettati per Il Messaggero, per Il Mattino, ma anche veline, così chiamate perché scritte a macchina sulla carta velina per Il Gazzettino della Rai, edizione del Lazio», ha detto Ponzi.

Un libro scritto dopo attente considerazioni, anch’esse affidate a una pagina scritta, a cui è stata data lettura oggi: «Quando mi proposero di scrivere un volume con articoli a scelta di 40 anni di attività giornalistica – diceva Vismara – pur nella immensa gratitudine, e nella comprensibile commozione, mi sono chiesto se era giusto sacrificare risorse comuni per un omaggio personale. Mi ha fatto superare il dubbio la considerazione, spero largamente condivisa, dell’utilità generale di una retrospettiva sulle vicende viterbesi, rispecchiata nei miei articoli con  riflessioni e considerazioni di interesse individuale e collettivo», scriveva Vismara. Nel leggere le sue parole Ponzi sottolinea come egli fosse: «Un cronista, ma andava oltre una mera cronaca, per regalare ai suoi lettori tanti spunti di riflessione e meditazione,  soprattutto di passione civile. Pensiamo  – dice ancora Ponzi – alla lunga lotta che fece per l’istituzione dell’università della Tuscia».

Nelle intenzioni del professore il libro “Cara Viterbo” doveva essere «uno scritto per i cittadini», quasi «un colloquio tra i viterbesi, tra tanti interlocutori di oggi e di ieri con unico filo conduttore l’amore per questa città», verso il quale perseguiva costantemente nei suoi scritti «il progresso sociale e culturale della Tuscia».

L’ideazione e la realizzazione del “Giardino, della lettura” e l’intitolazione ad Alessandro Vismara, è stata un’idea sposata appieno dal sindaco Leonardo Michelini, e scaturisce dalla sinergia tra l’assessore all’urbanistica e al verde pubblico Raffaela Saraconi e il consigliere comunale Paolo Simoni.

«Non ho avuto la fortuna di conoscere Alessandro Vismara personalmente – ha detto, oggi, il sindaco Leonardo Michelini – ma solo tramite la lettura.  “Cara Viterbo” è un libro che consiglio a tutti di leggere, perché offre uno spaccato della Tuscia: ci sono cose andate sotto silenzio nel tempo, ma meritano comunque di essere  conosciute. Mi viene da pensare quando il papa scomunicò i facchini perché alcuni erano tesserati in un certo partito, quello comunista. Ci fu il problema di come effettuare il trasporto della macchina con una situazione del genere, ma il comune riuscì a superare lo scoglio dicendo che si trattava di una manifestazione civica. Ci sono le pagine sulla guerra, sul voto per la repubblica. L’idea che mi sono fatta di Vismara, è quella di un anticonformista. Non aveva necessità di esibirlo, ma lo era in modo sobrio attraverso i suoi articoli. Affrontava problemi che tuttora sono delle criticità come la carenza infrastrutturale. Parlava di questo territorio come una terra di confine  e non di cerniera tra Umbria, Toscana e Roma. E in effetti è così. La sua analisi è certamente ancora utile per interpretare il presente e lo sviluppo futuro.  Credo che intitolare ad Alessandro Vismara un parco sia riduttivo. Mi auguro che ci sia in futuro la possibilità di intitolargli una via, magari nell’area in espansione della città».

Il “Giardino della lettura”, nel frattempo, oltre a ricordare la figura del professore, potrebbe essere un inizio per ricercare anche dei collegamenti con le scuole finalizzati alla promozione della lettura. È stato questo il suggerimento di Paolo Simoni, prontamente raccolto dall’assessore alla Scuola, Antonio Delli Iaconi: «Cercherò di aprire un dialogo su questo con i dirigenti scolastici – ha detto prima di ricordare anche lui Vismara – mi ha fatto capire Viterbo, ero giovanissimo, ero alla Camera di Commercio. Ho avuto la fortuna di incontrarlo e di stabilire con lui un rapporto di simpatia. Andavo, spesso, a casa sua a via Monte Asolone. Ho verso di lui un sentimento di gratitudine e di mancanza».

 

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Quinta Epoca

 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.