Home Politica Immigrazione, Michelini sotto il “fuoco amico”, Minchella (Pd):”È l’inizio della fine, cambia rapporto di fiducia”. Troili (Pd): “Lavoro prima ai viterbesi”
Immigrazione, Michelini sotto il “fuoco amico”, Minchella (Pd):”È l’inizio della fine, cambia rapporto di fiducia”. Troili (Pd): “Lavoro prima ai viterbesi”

Immigrazione, Michelini sotto il “fuoco amico”, Minchella (Pd):”È l’inizio della fine, cambia rapporto di fiducia”. Troili (Pd): “Lavoro prima ai viterbesi”

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Alle ore 12 nella segreteria del consiglio comunale l’ordine del giorno della maggioranza di centrosinistra al Comune di Viterbo sull’immigrazione da presentare al consiglio comunale straordinario di ieri, ancora non era arrivato, cosicché si era pensato che dai banchi che sostengono il sindaco di Viterbo, Leonardo Michelini, non si era riusciti a trovare una sintesi sulla linea di condotta da portare avanti in merito all’attività di accoglienza svolta dalla Prefettura sul territorio del Comune di Viterbo.\r\n\r\nIn realtà, all’inizio del consiglio comunale, si è scoperto che un ordine del giorno la maggioranza lo aveva preparato e firmato, inviandolo sulla posta elettronica del Presidente del Consiglio comunale, Marco Ciorba. Un ordine del giorno, però, “sprecato”, come ha dichiarato, piuttosto amareggiata,  in apertura della discussione, la proponente Martina Minchella (Pd).\r\n\r\nIl documento, infatti, partiva dal presupposto che a Viterbo non si fossero ancora raggiunti i 2,5 migranti per mille abitanti, come fissato dallo Sprar al quale il Comune di Viterbo aderisce dal 2003. Lo hanno “supposto” i consiglieri di maggioranza, non avendo, a loro dire, dati ufficiali da parte della Prefettura di Viterbo. \r\n\r\nDopo i vani tentativi della quarta commissione di avere il vice prefetto Grillo nelle sedute che si sono tenute per conoscere i numeri reali dei migranti presenti a Viterbo, il sindaco Michelini, reduce da un incontro direttamente con il Prefetto, in apertura del consiglio comunale di ieri, ha finalmente sciolto il “dubbio amletico” comunicando il dato: “Siamo sopra i duecento migranti”, ha detto, e qualche volto, pure sui banchi della maggioranza, ha iniziato ad assumere un colorito meno “rosato”.\r\n\r\nTradotto, infatti, il dato fornito dal sindaco dice che a Viterbo è stata abbondantemente superata la soglia del tetto massimo, stabilita nel 2,5 per mille per i Comuni che aderiscono allo Sprar, toccando, secondo i calcoli che si sono rincorsi ieri nella Sala d’Ercole, il 3 per mille, se non di più.\r\n\r\n“Ce lo immaginavamo” ha detto Chiara Frontini, “del resto basta guardarsi intorno in città, per capire che non potevano essere solo 142”, dice la consigliera comunale di Viterbo 2020, relativamente all’ultimo dato comunicato dal vice prefetto oramai diversi mesi fa. Chi non se lo immaginava, invece, è stata la consigliera del Pd, Martina Minchella, che ha segnalato, nei giorni, scorsi, indiscrezioni sull’imminente probabile apertura di un altro centro di accoglienza a San Martino. “Oggi è l’inizio della fine, per essere chiari – ha detto rivolgendosi al sindaco Michelini con il “tono” di una fine porcellana che si incrina –  Costruire un ordine del giorno con i numeri con cui ci siamo lasciati, per poi scoprire in consiglio che siamo oltre misura, mi mette molto in difficoltà. Oggi il consiglio comunale, come poche volte succede, è partecipato da cittadini”,  dice Minchella sottolineando la presenza di circa una cinquantina di persone arrivate ad assistere al dibattito, “io non so se lei li ha incontrati – continua rivolgendosi a Michelini – io sì e ho dato loro la mia parola, che a volte si avvale dei confronti che ho con lei, essendo il rappresentante di questa città.  Ma oggi, a questi cittadini, forse io devo chiedere scusa. Avevo detto loro che eravamo al di sotto del 2,5 per mille e che dovevamo fare la nostra parte, accettando di accogliere. Oggi scopro, invece, che già abbiamo fatto molto di più di quanto ci è stato assegnato.  Mi trovo in enorme difficoltà, così come la sua maggioranza che ha votato con me un ordine del giorno, fidandosi delle rassicurazioni avute da lei, riguardanti non tanto i numeri. Il due virgola cinque piuttosto che il tre per mille non sono poi così distanti. Quello che cambia è il mio rapporto  fiduciario che la sottoscritta ha nei suoi confronti – prosegue Minchella con tono composto, ma con parole più forti di bombe – se avessimo saputo la reale presenza di migranti a Viterbo, sarebbero cambiati i presupposti sulla base dei quali è stato fatto questo ordine del giorno e saremmo potuti arrivare a una posizione unanime, probabilmente”, dice in merito alla possibilità di approvare un ordine del giorno condiviso con l’opposizione.\r\n\r\nSu un binario opposto a quello dove viaggia Leonardo Michelini, ci sta anche Arduino Troili (Pd), altro membro della sua maggioranza. Secondo Michelini i “migranti devono essere impiegati in lavori socialmente utili”. Troili fa notare che molti giovani viterbesi sarebbero ben felici di fare anche questo tipo di lavori, pur di guadagnare qualcosa. “Abbiamo una città dove i giovani non trovano lavoro – dice senza mezzi termini Troili – abbiamo avuto duecento iscritti per lavorare con voucher. Ne abbiamo chiamati solo 8 in un anno e solo per un mese. Questa è la risposta che diamo a chi non sa andare avanti”, dice Troili, avallando un indirizzo chiaramente diverso da quello di Michelini che vorrebbe occupare gli immigrati. Giusta visione, per carità.  Ma “Viterbo – suona la sveglia Frontini – non è una città che ha questa disponibilità di posti lavoro da offrire”, dice, riportando tutti con i piedi per terra.\r\n\r\nTroili è sarcastico anche sui numeri comunicati dal sindaco. “Mi viene da credere che questi duecento migranti li incontri tutti io – dice il consigliere Pd di Bagnaia – questi numeri sono una barzelletta. Se vi alzate alla mattina presto – prosegue – vedrete che molti arrivano a Viterbo da fuori e vanno a collocarsi davanti agli esercizi commerciali con più clienti a chiedere l’elemosina. Io credo ci sia sopra una cupola organizzativa”. E poi nella visione di Troili: “Ci sono tantissime donne straniere sabato al mercato – dice -. Lavorano tutte qui. Gli italiani a parole fanno certi discorsi, poi quando c’è da fare dei lavoretti si rivolgono alle persone di fuori. Abbiamo un grande carcere dove la gran parte dei detenuti sono stranieri. Ci dovrebbero essere degli accordi per far scontare loro la pena nel proprio paese di origine”.\r\n\r\nSul fenomeno migratorio di questi tempi, infine si chiede: “Perché si permette di fare business su questo problema?” In quanto al campo della vergogna – prosegue con riferimento al centro di accoglienza allestito in prossimità della ex fiera di Viterbo – sono convinto che il 19 marzo non succederà un fico secco”, dice riguardo al termine dato dal Comune per smantellare il campo e non far configurare un’ipotesi di abuso edilizio. “Ieri siamo andati a visitare la struttura – spiega – ci hanno detto che stanno per arrivare alberi e grossi tendoni vi sembra che abbiano l’idea di chiudere tra dieci giorni?” Inizierà un contenzioso tra Prefettura e Comune. In Italia non c’è niente di più definitivo del provvisorio. Non chiuderanno un fico secco. Con la Prefettura – dice infine Troili – mi pare di essere il gendarme del Marchese del grillo: “io so io e voi…”\r\n\r\n \r\n\r\nTiziana Mancinelli\r\n\r\n 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.