VITERBO – Un vecchio adagio recita: “l’Epifania tutte le feste si porta via”. E quella del 2018 è stata l’ultima “Calza della Befana più lunga del mondo” per Leonardo Michelini nel ruolo di sindaco di Viterbo.
L’iniziativa organizzata ogni anno dal Centro sociale polivalente “Il Pilastro” quest’anno si è portata via anche l’amministrazione di centrosinistra che proprio domani, con l’apertura delle urne, terminerà definitivamente, e ufficialmente, la sua stagione.
Cinque anni, tra più bassi che alti. Una maggioranza partita alla grande con 22 consiglieri contro 9 dell’opposizione. Una corazzata che fece pensare di poter fare tutto. Pure l’impossibile. Del resto proprio questo era stato il suo motto in campagna elettorale nel 2013: “Viterbo, impresa impossibile”. E la compagine l’impossibile l’ha fatto davvero: partiti in 22, arrivati in 17. Da non credere il logoramento avvenuto durante gli anni di mandato. Costretti a tenere i consigli comunali costantemente in seconda convocazione per abbassare il quorum richiesto. Non che le precedenti amministrazioni abbiano avuto vita più serena. L’amministrazione Marini, a sua volta, ne ha passate di tutti i colori. Tanto da arrivare a prendere la sonora batosta che ha consegnato la città di Viterbo al centrosinistra dopo vent’anni di incontrastato dominio del centrodestra. Nei rituali della politica, la città resta a guardare. A sperare. Ad aspettare. Fino alla fine. Perché quando si arriva a fine corsa, il sindaco, più che ai suoi consiglieri, deve rendere conto alla città. E Michelini, con l’approvazione dell’ultimo bilancio, lo ha fatto. “Non abbiamo demeritato”, ha detto citando: arsenico, termalismo, ztl, Teatro dell’Unione, Museo civico, e, infine, quello che dovrebbe essere la punta di diamante dell’amministrazione uscente: “17 milioni di euro per la riqualificazione delle periferie, vedi Poggino”. Un bilancio positivo? Per il sindaco sì. Per la Befana 2018 che si è portata via l’ultima amministrazione comunale: no. “Ho rotto la scopa, con le buche di Viterbo”, dice, e per Michelini, a fine mandato arriva una bella “calza piena di carbone” a riprova che spesso la politica parla tutta un’altra lingua rispetto a quella dei cittadini.
Tiziana Mancinelli
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