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Primo Premio di poesia dialettale: “La léngua vitorbese adène adène”, a giorni disponibile il bando on line

Primo Premio di poesia dialettale: “La léngua vitorbese adène adène”, a giorni disponibile il bando on line

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Ai nastri di partenza il primo premio di poesia dialettale riservato agli studenti delle classi quarte e quinte delle scuole primarie di Viterbo.

Il bando “La léngua vitorbese adène adène”, è stato presentato ieri alle sede della Fondazione Carivit, a Palazzo Brugiotti, ente che patrocina e finanzia l’iniziativa. Sono intervenuti Antonello Ricci, in veste di moderatore, Paolo Bracaglia, presidente del Comitato Festeggiamenti di Pianoscarano, Carmine e Salamaro, promotore del premio, Ostelvio Celestini, decano della poesia in dialetto viterbese e presidente onorario della costituenda giuria, di cui farà parte anche il “Frisigello” Pietro Benedetti, membro di “Banda del racconto” che ha trasformato la conferenza stampa in una sorta di spettacolo a beneficio dei presenti, declamando all’impronta alcuni versi dialettali del poeta di Pianoscarano, Emilio Maggini, alla cui memoria è dedicata questa prima edizione del premio, nonché di un altro storico autore della tradizione vernacolare locale, Edilio Mecarini. A fare gli onori di casa: Mario Brutti, presidente della Fondazione Carivit.

Antonello Ricci, dopo aver letto un caloroso messaggio di intenti inviato ai presenti da Franco Giuliani, presidente dell’associazione “Tuscia dialettale”, si è soffermato in dettaglio sulle finalità culturali di un premio «rivolto al futuro – ha detto – piuttosto che al passato, tutt’altro che localista e ricco di pathos civico e civile», per passare poi a fare una rapida carrellata sulle caratteristiche tecniche del bando, che sarà disponibile online già da questo fine settimana. I premi complessivi messi in palio ammontano a 1.000 euro, divisi in 500, 300 e 200 euro rispettivamente per il 1°, 2°, 3° classificato.

Non sono mancate le sorprese in diretta:  da una parte, Massimo Mecarini, nipote di Edilio, piascaranese doc e appassionato di versi dialettali, che ha voluto confermare la propria disponibilità a far parte della giuria, dall’altra l’amministrazione comunale di Viterbo, nella persona del sindaco Leonardo Michelini e del suo vice Luisa Ciambella, che ha fatto pervenire il suo pieno sostegno organizzativo all’iniziativa, garantendo anche il patrocinio e il contributo economico per altre significative attività di stampo “dialettale” a questa intimamente connesse.

La notizia ha permesso ad Antonello Ricci di annunciare che, oltre al bando per ragazzi,  saranno pubblicati nei prossimi giorni altri due bandi. Uno per la miglior poesia in dialetto viterbese senza limiti d’età, l’altro per un’estemporanea di pittura, identico budget di 1.000 euro ciascuno.  L’esito del concorso per gli studenti delle primarie sarà notificato entro i primi di novembre. Gli altri bandi, invece, sempre progettati dal Comitato festeggiamenti “piascaranesi” con il patrocinio e il sostegno economico del comune, troveranno coronamento già a settembre, nell’ambito della Festa dell’uva 2017.

Ricci ha anche anticipato che, sempre nella cornice settembrina della Festa dell’uva, ancora una volta con il patrocinio e il contributo del Comune di Viterbo, sarà presentato un florilegio delle poesie e prose dialettali viterbesi di Emilio Maggini. «Un volume agile, semplice, popolare – tiene a precisare Ricci – non destinato ai soli addetti ai lavori, ma a tutte le famiglie viterbesi. Perché le nuove e le vecchie generazioni dopo cena, spenti tablet e cellulari, possano ritrovare un focolare di racconti condivisi».

Non poteva mancare, in chiusura di conferenza stampa, un omaggio di Pietro Benedetti ad Alfio Pannega: i teneri versi dedicati da Emilio Maggini a sua madre Caterina. In sala, si è registrato, di sfuggita, qualche luccicone.

 

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Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.