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Regione Lazio, così inizia la caccia a Covid19: partiti i test, scovati 9 asintomatici.

Regione Lazio, così inizia la caccia a Covid19: partiti i test, scovati 9 asintomatici.

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Roma, 20 maggio 2020 – La Regione Lazio lancia «la più grande campagna sierologica d’Italia con test validati e prezzi calmierati», a cui si stanno sottoponendo «circa 300 mila soggetti tra personale sanitario e forze dell’ordine, ma che è aperta anche ai cittadini» per prevenire il contagio Covid19, individuando il virus anche negli asintomatici. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in una conferenza stampa fa il punto dell’indagine di sieroprevalenza appena lanciata, insieme all’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, e al  direttore scientifico dell’Istituto nazionale malattie infettive, Lazzaro Spallanzani, Giuseppe Ippolito. La lotta della Pisana a Covid19 si sostanzia in tre “T”: «Testare, trattare e tracciare – dice l’assessore Alessio D’Amato – sono in corso test su 300 mila soggetti,  tutto il personale sanitario pubblico e privato accreditato e tutto quello delle forze dell’ordine. Ad oggi sono stati eseguiti 19.414 test sierologici, di questi  abbiamo rilevato la presenza di IGG su 422 ovvero pari a 2,17 %, che era il dato che ci attendevamo, questi sono stati, poi, sottoposti a tampone e 9 sono risultati positivi. Si tratta di soggetti con virus in corso e asintomatici. Questo sistema ci consentirà di scovarne uno per uno e andremo avanti molto velocemente – spiega ancora D’Amato -.  Nei prossimi giorni andremo completando il quadro di 300 mila unità. Questa attività si accompagna in generale a un potenziamento delle politiche vaccinali, che passa attraverso due strategie: prepararci al prossimo inverno, aumentando la copertura vaccinale ai soggetti fragili, ultra 65 enni, le categorie a rischio e il personale sanitario. La regione Lazio ha già disposto un’ordinanza per questo. È in corso anche un tavolo con l’ordine dei medici per organizzare al meglio l’attività.  Un altro versante – prosegue D’Amato – sarà quello della ricerca: la Regione Lazio  ha investito circa 5 milioni di euro per la ricerca di un vaccino nell’ambito di un progetto che vedrà protagonista l’Istituto Spallanzani.  Infine ci dedicheremo al potenziamento dell’attività territoriale con l’ istituzione, in ogni distretto sanitario di coordinamenti e la creazione delle Api: unità di assistenza infermieristica con 580 nuovi infermieri, e il  rafforzamento delle Uscar,  unità mobili già in azione composte da medici e infermieri». Tra gli obiettivi c’è la priorità di realizzare una «Sanità digitale». D’Amato ricorda la  «APP Doctor Covid,  a cui oggi hanno già aderito 80 medici di medicina generale e pediatri». La Regione, inoltre, si sta muovendo nella direzione dell’«implementazione delle televisite, del monitoraggio a domicilio, della riorganizzazione della rete ospedaliera. È un modello a fisarmonica – dice D’Amato – in grado di  seguire l’andamento epidemiologico, pronta a ogni evenienza. Durante questo periodo di emergenza – prosegue – non abbiamo mai avuto problemi con le terapie intensive e con i posti letto. Sta proseguendo – inoltre – il potenziamento della rete di laboratori con il coordinamento dello Spallanzani che vedrà due nuove new entry, una alla Asl di Rieti, e una al Fate Bene Fratelli». Nella politica sanitaria è, inoltre, prevista «l’assunzione di personale, con 1991 unità tra medici e infermieri, mentre dal 25 maggio riprenderà l’attività ambulatorialie e gli screening oncologici, sospesi per motivi precauzionali e di sicurezza». Alla conferenza stampa di stamattina anche il direttore scientifico dell’istituto nazionale di malattie infettive, Lazzaro Spallanzani, Giuseppe Ippolito: «Questa campagna di sierologia mirata mette un po’ di regole a fronte di quello che si palesava come un Far West dei test – dice – Si garantisce a tutti un tampone gratuito. Il modello del Lazio non è inferiore a quello di chi ha avuto il coraggio di chiudere interi Comuni come Vo e fare intere campagne di testing. Quando la Regione Lazio metterà in cantiere i dati in maniera organica avrà fatto un grande lavoro sul territorio», ha concluso Ippolito, prima di lasciare spazio al governatore del Lazio: «Dobbiamo porre altissima attenzione sui comportamenti sociali, perché c’è il rischio di  un  nuovo aumento della curva epidemiologica legata alla fine del lockdown – afferma Zingaretti –  Dico grazie ai cittadini del Lazio per i risultati ottenuti fin qui, figli anche della loro collaborazione oltre che delle scelte di politica sanitaria che abbiamo fatto. Ora viene la fase più difficile. C’è un bassissimo tasso di letalità nella nostra Regione, rispetto che altrove. Abbiamo avuto un’alta ospedalizzazione». Due dati, probabilmente, collegati. Ma ce n’è un altro di cui Zingaretti va fiero: «Bassissimo ingresso del virus tra il personale sanitario, anche questo il risultato di politiche di un certo tipo, come ad esempio, l’aver pensato immediatamente a percorsi separati negli ospedali,  fino a dedicare intere strutture ospedaliere al Covid19». Zingaretti ricorda, poi, alcuni accorgimenti destinati a diventare lo stile di vita dei prossimi mesi, se non addirittura anni: «Lavaggio mani, igienizzazione luoghi pubblici e privati e l’immancabile mascherina». E soprattutto: «La distanza, anzi – dice Zingaretti  – potremmo dire la distanza di sicurezza». Sulla sanità del futuro, il governatore rilancia: «Necessità di fare 5 scelte strategiche nel sistema Italia.  Occorre una sanità nuova che abbiamo iniziato a costruire e che scommette sul territorio, sulla dimensione domiciliare, sulla telemedicina,  ciò che renderà ancora diverse le modalità del  rapporto tra cittadino e sanità. Dovremo arrivare nei paesi e nei quartieri non solo per curare, ma per monitorare il cittadino. Ci stiamo proiettando in una nuova dimensione, dove diventerà fondamentale la digitalizzazione. Dimenticare alcune zone del paese significherà non solo renderle meno competitive, ma anche meno sicure». Zingaretti parla poi della «necessità dell’ obbligatorietà del vaccino anti influenzale per gli over 65, utile contro il picco influenzale autunnale anche non Covid. Non possiamo leggere certi dati relativi alla mortalità e al contagio del coronavirus tra gli anziani, una fascia di popolazione particolarmente colpita». C’è poi la questione della «povertà educativa dei giovani», costretti alla formazione a distanza per i quali assicurare : «uguale accesso all’offerta formativa». Zingaretti rivendica: «l’investimento di risorse su una nuova sanità, per cui saremo pronti in caso di nuova esplosione dell’epidemia. Con i test sierologici che stiamo facendo – prosegue – abbiamo avviato la più grande campagna nazionale. Sono  test validati e a prezzi calmierati. Si apre una stagione di accesso anche ai cittadini con politiche volte a testare, tracciare, trattare, utilissime a mappare e a capire cosa è accaduto.  Così individuiamo le persone positive anche  asintomatiche. È una grande strategia di caccia al virus e di isolamento delle persone potenzialmente pericolose per se stesse e per gli altri».

Tiziana Mancinelli

mancinellitiziana@gmail.com

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.