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Covid19, Lazio lancia prima massiccia indagine di sieroprevalenza.

Covid19, Lazio lancia prima massiccia indagine di sieroprevalenza.

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Roma, 9 maggio 2020 -La Regione Lazio si appresta a lanciare una massiccia campagna di sieroprevalenza per individuare i positivi, ma anche gli asintomatici Covid19 ed arginare, così, il virus, prima che possano innescarsi nuove catene di contagio. L’obiettivo della campagna di sieroprevalenza è riuscire a contenere il virus a un tasso di circolazione basso stimato intorno al 3%. Ad annunciarlo il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, nell’odierna conferenza stampa, insieme all’assessore alla Sanità e Integrazione Socio Sanitaria, Alessio D’Amato e al direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani, dott. Giuseppe Ippolito.  «Da lunedì – dice Zingaretti – si aprirà una fase nuova del sistema sanitario  per il contrasto al coronavirus. Abbiamo fatto la scelta importante di lanciare un’indagine basata su test sierologici». «Da lunedì – dice Alessio D’Amato – partiamo con il più importante test di sieroprevalenza a livello nazionale che nasce su presupposti scientifici, validati dall’Istituto Spallanzani con cui oggi celebriamo i 100 giorni da quando abbiamo iniziato questa battaglia. Dunque una data simbolica». La prima ondata di test riguarderà innanzitutto: «I soggetti maggiormente esposti nella battaglia al coronavirus», e, quindi, test a tappeto su «personale sanitario, compresi medici di medicina generale, pediatri, specialisti, farmacisti, personale di strutture private accreditate al servizio regionale nazionale, compresi i soggetti che si occupano di pulizia, fornitura di servizi, oss e servizi esternalizzati, operatori di Rsa, uno degli elementi maggiormente significativi a livello nazionale. Stimiamo una platea di  oltre 100 mila operatori», dice D’Amato. La prima ondata di test interesserà non solo il personale sanitario, ma anche le forze dell’ordine: «Guardia di finanza, Carabinieri, Polizia di stato, Vigili del fuoco, Esercito Strade sicure, Guardia costiera e Polizia penitenziaria. Questa sarà una platea di oltre 60mila operatori. Il test avverrà su adesione individuale e volontaria. Si tratta della più grande indagine di serioprevalenza – rimarca ancora D’Amato -. Così comprenderemo lo stato del virus, e come è circolato all’interno delle comunità». Non è prevista «nessuna patente di immunità. I test ci consentiranno di individuare gli anticorpi in chi ha avuto un incontro con il virus». Il percorso individuale che si avvia con la campagna di sieroprevalenza seguirà delle direttrici precise: «Se il test sierologico sarà positivo si passa al tampone naso faringeo – spiega D’Amato – Se esso risulterà negativo, vuol dire che il soggetto ha contratto il virus in passato, ma non ha più attività virale in corso. Al contrario, se il tampone sarà positivo, il soggetto andrà in isolamento con segnalazione al medico curante per i successivi trattamenti. I flussi informativi saranno immessi nel sistema sanitario regionale e utilizzati dall’Istituto Spallanzani. La positività dei soggetti sarà notificata obbligatoriamente al Sisp e ai medici di base tramite la piattaforma Lazio Doctor Covid, in modo tale che conoscano la situazione dei loro assistiti. Tutto ciò ci permetterà di conoscere le fasi di circolazione del virus. Iniziamo lunedì con la Guardia di Finanza. I nostri laboratori hanno una capacità produttiva di processare i test di 10 mila unità al giorno, riteniamo, dunque, che questa prima fase durerà almeno 30 giorni. Intorno al 25 maggio dovremmo avere i primi risultati. Il secondo step, più o meno contestuale, come tempistica, partirà una settimana dopo  e riguarderà 172 laboratori regionali autorizzati con stessa metodologia tecnica del prelievo venoso dove, su prescrizione del medico curante, potranno recarsi i cittadini. Chi avrà un risultato positivo, dovrà rivolgersi al medico curante che gli prescriverà una ricetta dematerializzata ed entro le successive 48 ore potrà recarsi presso i presidi di Drive In, una modalità per cui si esegue il tampone senza uscire dall’auto. Con questa campagna di sieroprevalenza ci prefiggiamo l’obiettivo di confermare un tasso di circolazione del virus basso nella nostra regione, contiamo su una stima del 3%. Ci attendiamo l’1% di soggetti asintomatici con attività in corso. Il test molecolare ci consentirà di anticipare e cogliere in maniera prematura l’attività virale in atto. Questo test ha una doppia connotazione – conclude D’Amato – da un lato è una grande indagine epidemiologia per la circolazione del virus, dall’altro sviluppa un’attività precoce di individuazione dei soggetti asintomatici che stanno sviluppando Covid19. Si tratta di uno sforzo straordinario del nostro sistema sanitario nazionale». « Uno sforzo di questo tipo non si era mai visto – specifica il dott. Giuseppe Ippolito -. Il modello dell’indagine di sieroprevalenza regionale ha finalità estensiva e non alternativa a quello nazionale e copre il 100% degli operatori sanitari, è il primo sistema a coprire un’intera popolazione. Il campione si presta ad essere rivalutato a distanza di tempo e capire l’andamento del virus. Si pensi che l’intera Germania farà lo stesso numero di campioni dell’Italia di studio nazionale. Ma il solo Lazio fa due volte il campione nazionale. Lazio che è prima in definizione di sistemi di allerta, controllo attraverso il rafforzamento dell’epidemic intelligence che hanno attivato solo il Lazio e il Piemento come sorveglianza sindromica.  L’indagine nazionale sarà condotta per sesso, strati della popolazione, categoria professionale, fornirà informazioni sulle persone che lavorano in ambito industriale, consentendo la possibilità di monitorare ciò che avviene con la riapertura delle fabbriche».

«Vogliamo aumentare il livello di sicurezza dei nostri cittadini nella fase di convivenza con il virus», aggiunge Zingaretti in chiusura di coferenza stampa,  annunciando anche la Campagna “Casa” per cui si raccomanda: «l’uso separato di asciugamani, stoviglie e l’osservanza di distanze in appartamenti abitati da più persone». Sulla campagna di sieroprevalenza: «Avremo una mappatura molto importante del virus, soprattutto in vista del periodo estivo  – dice Zingaretti -. Non dimentichiamo, però, la  necessità di tenere comportamenti sociali improntati all’alta vigilanza. Confermo, inoltre, l’obbligatorietà del vaccino antinfluenzale per gli over 65 a partire dal prossimo autunno». Zingaretti annuncia, inoltre, un «finanziamento di 5 milioni di euro per la ricerca di un vaccino». Nell’immediato : «Da giugno parte la sperimentazione sull’uomo». «Cambierà il nostro sistema sanitario regionale – conclude il governatore del Lazio – stiamo rafforzando la medicina territoriale, mettendo in campo anche strumenti di cura a distanza e app».

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.