Home Attualità San Pellegrino in Fiore, Ascenzi: “Ci è venuta subito un’idea importante e lì abbiamo lavorato”.
San Pellegrino in Fiore, Ascenzi: “Ci è venuta subito un’idea importante e lì abbiamo lavorato”.

San Pellegrino in Fiore, Ascenzi: “Ci è venuta subito un’idea importante e lì abbiamo lavorato”.

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Viterbo, 21 febbraio 2024 – Il concorso di idee per San Pellegrino in Fiore ha il suo vincitore: è il gruppo che vede come capofila l’architetto Raffaele Ascenzi, ideatore di Dies Natalis, vincitrice dell’altro concorso di idee bandito dal comune di Viterbo per la scelta della nuova macchina di santa Rosa. I nomi degli architetti che avranno l’onere e l’onore di realizzare l’edizione della ripartenza di San Pellegrino in Fiore, secondo, forse, proprio solo al trasporto della Macchina, sono stati resi noti ieri. Assoluto riserbo, invece, sul progetto. L’amministrazione ha deciso di puntare sull’effetto sorpresa. Il volto della 34esima edizione, quindi, sarà rivelato solo qualche giorno prima dell’inizio dell’evento. O, forse, chissà, i viterbesi lo scopriranno proprio al taglio del nastro. Unico indizio: il Medioevo. Il bando del concorso definiva questo come tema, che è anche quello portante della candidatura di Viterbo a capitale europea della cultura. Ma l’epoca storica è molto vasta e ricca di spunti. Su cui il gruppo vincitore pare abbia spaziato. “Non ci siamo limitati all’Hortus conclusus“, dice Raffaele Ascenzi, “Il Medioevo era l’indirizzo del bando, e lì dovevamo restare, però, pensando a un giardino medioevale, non abbiamo fatto l’hortus conclusus”. Sembra impossibile immaginare Raffaele Ascenzi, definito dal vice presidente del Sodalizio dei facchini di santa rosa, Luigi Aspromonte, l’architetto “santarosaro” a qualcosa che non sia la Macchina.  Seppure un nesso potrebbe ritrovarsi in quel “nome”: “Rosa” che ci riconduce direttamente al mondo dei fiori. Che sia stato questo a solleticare l’ingegno di Ascenzi e portarlo a dedicarsi a San Pellegrino in Fiore? “Sono molto legato ai temi che riguardano la bellezza in città“, dice, spiegando la molla che lo ha spinto a partecipare, “è una manifestazione che mi è sempre piaciuta. Ultimamente avevo anche pubblicato una fotografia delle ultime edizioni, fatta dalla mia finestra e messa su un post. Mi sarebbe piaciuto vedere la città mantenere per tutto l’anno questo atteggiamento di bellezza e di esposizione delle sue parti più belle e della creatività. Che in città c’è. Viterbo è bellissima e dobbiamo essere bravi a valorizzarne ogni aspetto. Dobbiamo cercare di migliorare la qualità dell’offerta culturale e con essa anche il livello dei turisti fruitori crescerà. Dovremmo puntare su un pubblico sempre più attento. Un concorso aperto ad architetti e paesaggisti sicuramente alza la qualità che ha già toccato buoni livelli in qualche edizione“. Quelle migliori, secondo Ascenzi, sono state “le prime“, quando venivano “coinvolti i vivai di Viterbo. Ricordo che c’era tantissima gente”. Sulla prossima edizione, però, non lascia trapelare nulla: “L’amministrazione ci ha chiesto di non rivelare il progetto. Sarà reso noto negli ultimi giorni. Credo che anche questo possa essere una spinta in più per venire a Viterbo a vedere questa esposizione”. La partecipazione al concorso di idee per San Pellegrino in Fiore non è stata casuale: “È stato un progetto a cui stavamo pensando da un po’ di tempo”, dice Ascenzi, “Ci è venuta subito un’idea importante e lì abbiamo lavorato. Il gruppo era molto nutrito, c’è stato il contributo di tutti. Oltre agli architetti, c’è Ferdinando Scarrini che  ha dato un contributo sulle piante. Noi siamo meno specializzati sul verde. Lui è molto bravo, si occupa di questo. Mi ha dato in amicizia un valido aiuto. Spero possa essere anche di supporto per la parte esecutiva finale dell’allestimento. Tra i nomi c’è anche x Federico Ciatti che non è comparso nella lista dei partecipanti”, dice Ascenzi. Ma Ascenzi ha il pollice “verde”?: “Anche su questo sono piuttosto spartano”, confessa anche se “il santarosaro” che disegna la Macchina e quello che si dedica a San Pellegrino in Fiore qualcosa in comune la hanno: “Il cuore viterbese”, dice. Secondo Ascenzi ci sarà quel salto di qualità promesso dall’amministrazione Frontini in questa edizione di San Pellegrino in Fiore. “Sicuramente si leggerà nelle tavole di progetto e nella successiva realizzazione. Si tratta di un’opera studiata da un gruppo di architetti. Credo che questo sia un valore aggiunto di una manifestazione importante che è giusto che lo abbia. Si vedrà che il progetto è stato fatto da un gruppo di architetti che fanno questo mestiere. Sono molto curioso di vedere anche i progetti degli altri partecipanti. La commissione ha detto che il livello era molto alto. Ne sono felice. Partecipare a un concorso in cui si sono impegnati altri professionisti, dà più gioia”.

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.