Home Attualità Trasporto S. Rosa: possibile anche un rinvio. Saltano visite mediche di aprile. Dubbi sulla prova di portata.
Trasporto S. Rosa: possibile anche un rinvio. Saltano visite mediche di aprile. Dubbi sulla prova di portata.

Trasporto S. Rosa: possibile anche un rinvio. Saltano visite mediche di aprile. Dubbi sulla prova di portata.

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Viterbo, 4 aprile 2020 – La speranza è sempre l’ultima a morire. A Viterbo lo è tanto di più quando si tratta del Trasporto della macchina di Santa Rosa. Oggi fortemente a rischio. Domani chissà. L’incertezza è la sola certezza di questi giorni, appesi al comportamento imprevedibile  di un organismo sconosciuto come Covid-19. Cosa farà? Se ne andrà? Ricomparirà, sorprendendoci proprio nel momento in cui pensiamo di averlo sconfitto? Domande inquietanti a cui ogni cittadino, ora costretto  a restare chiuso in casa per sfuggirgli, non può non pensare insistentemente. A maggior ragione se sei uno di quelli che è a capo di un governo, di un ministero, di una città, o di una prefettura. Queste ora sono le domande che attanagliano, giorno e notte, chi ha la responsabilità di una comunità, grande o piccola che sia, perché una decisione sbagliata può riaprire l’incubo del coronavirus partito dalla Cina, e far ripartire il fatale timer di morti e malati.  Le misure di restrizione per ora sono in vigore fino al 13 aprile, pensare, però, che dal 14 torni improvvisamente la normalità, è pura   fantascienza. Con il virus che ha rallentato la sua galoppata, ma che ancora avanza, resta anche difficile pensare che le misure restrittive cessino per la data stabilita del 13 aprile. Potrebbero prolungarsi anche oltre, e sono in molti ad immaginarsi, una volta che si potrà uscire di casa, in giro per la città,  con la mascherina, mantenendo il distanziamento sociale. La cosiddetta fase due, quella in cui la vita quotidiana riprenderà, ma lentamente e con molte precauzioni, come quella di mantenersi a distanza gli uni dagli altri, che potrebbe restare valida ancora per parecchi mesi dopo il termine dell’emergenza. E proprio per questo, ad oggi, ci sono forti dubbi sullo svolgimento di eventi culturali in programma in questi mesi. Si possono ormai considerate annullate le manifestazioni di aprile, maggio e, con molta probabilità, quelle di giugno, mesi in cui si sarebbe tenuto Viterbo in Fiore e Caffeina Festival. “Impossibile realizzarle in questi mesi – dice Arena – si potrebbero spostare alla fine di settembre, ma è tutto da vedere. Io vorrei farle, ma la situazione è quella che è”. Sulla fattibilità di un rinvio in autunno in maggioranza serpeggerebbe un certo scetticismo. Pure si svolgessero, che pubblico avrebbero? Ad essere  a rischio, oggi, è lo stesso Trasporto di Santa Rosa, fissato, appunto, per settembre. “Mi auguro veramente che si possa festeggiare – dice il sindaco -, è desiderio mio e penso di tutti viterbesi. Speriamo in un miracolo di santa Rosa. Bisogna, però, essere anche realisti. Secondo gli esperti i  contagi si dovrebbero azzerare in tutta Italia entro il 15 maggio. A quella data, bisognerà vedere, però, se le autorità preposte decideranno di continuare a mantenere valide alcune precauzioni come quella di uscire di casa con la mascherina e mantenere il distanziamento sociale. Se dovremo adottare certi comportamenti per parecchi mesi anche dopo la fine del lockdown, è chiaro che pure Santa Rosa è fortemente a rischio. Ma ad oggi non si può dire nulla, perché non si ha nulla di certo su cui ragionare, ma solo tanti “si dice” – commenta ancora il sindaco -. Se il Trasporto non si farà – prosegue – troveremo un altro modo di onorare la nostra Santa”. Sul tavolo c’è anche l’ipotesi di un rinvio dell’evento, magari a ottobre o a fine settembre. Non sarebbe la prima volta. “C’è stato il trasporto straordinario per papa Woytila“, dice Giovanni Arena. “È un’ipotesi che non escludo – prosegue – dovrò, ovviamente, confrontarmi con il Sodalizio dei facchini”. Su questo versante è il presidente, Massimo Mecarini,  a parlare: “Aspettiamo fiduciosi e sereni le decisioni delle autorità competenti in materia”, dice. Il presidente del Sodalizio ricorda che un rinvio non sarebbe inedito: “È già avvenuto negli anni Cinquanta, causa pioggia, il Trasporto fu spostato ad altra data”.  Sindaco e presidente del Sodalizio, sanno che qualunque decisione andrà comunque presa qualche mese prima, perché per far partire la macchina di Santa Rosa, ce n’è un’altra che deve mettersi in moto ed è quella organizzativa che, in circostanze normali, si sarebbe avviata proprio in questo mese.Ad aprile di norma ci sono le visite mediche – dice Mecarini – tappa che, ovviamente, quest’anno è già saltata. Così come quella delle prove di portata – prosegue – che si fanno a giugno. Le vedo fortemente a rischio, con il perdurare di questo clima sarà impossibile farle“. E questa è una tappa imprescindibile del Trasporto: “Senza prove di portata non c’è Trasporto – spiega Mecarini – è la condizione sine qua non. Ma, qualora si decidesse di far passare la macchina, si potrebbero fare anche nel mese di luglio o agosto”. Potrebbero essere definitivamente sfumate, per quest’anno, anche le cene in piazza che all’incognita Covid-19, sommano quella della location. Dopo i problemi emersi a Piazza San Lorenzo in seguito all’evento natalizio, al termine del quale è apparsa una deformazione della pavimentazione, c’è da capire cosa farà l’amministrazione comunale sul futuro utilizzo del suolo pubblico di una delle cornici più belle di Viterbo. Vietare ogni tipo di eventi o concederla a quelli non invasivi? Non si sa nulla, e chissà quando si deciderà, considerando l’emergenza in atto. Le cene dei facchini si sono tenute sempre a Piazza San Lorenzo, ma se questa non sarà più disponibile, se ne dovrà cercare un’altra.  Problema che il Covid 19, potrebbe aver rinviato di un anno. Pare improponibile l’ipotesi che la macchina possa passare senza pubblico. Se varrà il distanziamento sociale per gli spettatori, stessa regola dovranno seguire i facchini. Una norma che va contro lo stesso spirito di fratellanza su cui poggia la macchina e che vede ogni facchino accanto all’altro per dare vita alla catena umana che dà forza all’imponente costruzione su cui si eleva Santa Rosa. Catena che il coronavirus, per il momento, ha spezzato. “La macchina o la porti così, o non la porti per niente”, dice Mecarini, “non ci sono altre modalità che possiamo adottare per distanziare i facchini sotto la macchina“. A non essere stata sospesa, invece, è stata l’attività di solidarietà e  beneficenza che il Sodalizio di Santa Rosa non manca mai di assolvere. E anche in occasione del Covid-19 i facchini si sono fatti sentire con una raccolta di generi alimentari donata poi alla Croce Rossa Italiana che ha pubblicamente ringraziato. “Abbiamo ricevuto un’importante donazione di generi di prima necessità dal Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa – scrive la CRI -.  Saranno destinati a chi in questa emergenza ha bisogno di un aiuto alimentare perché in condizione di vulnerabilità”.

Tiziana Mancinelli

mancinellitiziana@gmail.com

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Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.