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Albo pretorio e “atti fantasma”: l’appunto di Marini

Albo pretorio e “atti fantasma”: l’appunto di Marini

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Chi cerca trova. Ma non sempre è così. È capitato a Giulio Marini (FI) che avrebbe sfogliato invano più volte l’Albo pretorio alla ricerca di atti senza trovarne traccia. «Farò presto un appunto al segretario generale”, dice, «bisogna trovare un modo che permetta a noi consiglieri di poter fare un controllo sempre puntuale degli atti inerenti la vita amministrativa dell’ente »\r\n\r\nTrasparenza vuole, infatti, che l’ente locale diventi sempre di più un palazzo di vetro. L’Albo pretorio fino a qualche anno fa era uno spazio fisico dove l’amministrazione comunale affiggeva atti di interesse generale per permetterne la visione e la presa di conoscenza. Con l’avvento delle nuove tecnologie l’Albo pretorio si è presto tramutato in uno spazio virtuale, sbarcando sul web, dove è diventato una vetrina accessibile a tutti con un semplice click. Un’innovazione che va non solo in direzione di una sempre maggiore trasparenza, ma stimola la propensione alla partecipazione del cittadino alla vita dell’ente. Per quanto riguarda i consiglieri comunali, invece, diventa anche uno strumento di controllo e di fondamentale supporto allo svolgimento del loro ruolo. In proposito Marini avrebbe riscontrato qualche carenza: «Non sempre – dice – si riescono a trovare atti che sappiamo essere stati adottati». Per fare un esempio: «La determina di avvio della procedura di gara per l’acquisizione del generatore di corrente per lo Stadio Rocchi».\r\n\r\nL’Albo Pretorio on line è stato istituito con la legge del 18 giugno 2009 n. 69, all’art 32 che ha disposto: «a far data dal 1º gennaio 2010 gli obblighi di pubblicazione di atti e provvedimenti amministrativi aventi effetto di pubblicità legale, si intendono assolti con la pubblicazione sui propri siti informatici da parte delle amministrazioni e degli enti pubblici obbligati »

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.