Home Video Chiusura centro storico: quando “la morte ti fa bello”

Chiusura centro storico: quando “la morte ti fa bello”

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Il centro storico senza macchine è semplicemente una cartolina meravigliosa. Passeggiare senza contendersi gli stretti viottoli con auto che arrancano sulle ripide strade, concentrandosi continuamente sul rischio di essere investiti, piuttosto che sulle meravigliose cornici di un borgo antico con pochi eguali, è da sempre un sogno di tutti.\r\n\r\nEppure, oggi che quel sogno si è avverato, con l’introduzione di nuove ztl in particolare da via San Lorenzo fino a via Cardinal la Fontaine, compresa l’area del Duomo, questa meravigliosa immagine che si offre alla vista del quartiere antico, libero da ferraglie variopinte a due e quattro ruote spesso arrampicate anche sulle fontane, per qualcuno si è trasformata in una “lapide”.\r\n\r\nUna pietra tombale calata con la pesantezza di un macigno su diverse attività commerciali che, in previsione dell’imminente chiusura della zona, avrebbero fatto armi e bagagli per andarsene altrove. Del resto, come dargli torto. Insieme alle macchine, se ne sono andati anche i clienti, e senza questi, anche i negozi hanno le ore contate.\r\n\r\nDurante la settimana la visuale che si apre all’ingresso di via San Lorenzo è bellissima, per la possibilità appunto di godere della bellezza pura del centro storico, ma è, insieme, anche spettrale per le saracinesche abbassate e pochissime persone che si possono incontrare nelle vie e nelle piazze.\r\n\r\nDi turisti nemmeno l’ombra, del resto, seppur in aumento, il flusso dei visitatori a Viterbo si concentra, normalmente nei giorni di sabato e domenica o durante le iniziative culturali limitate in  determinati periodi dell’anno.\r\n\r\nPer il resto il popolamento del quartiere antico è affidato ai viterbesi. Ma quanti ancora risiedono qui? E quanti preferiscono fare shopping, soprattutto in inverno, dentro le mura, piuttosto che nei grandi centri commerciali, dove arrivi in macchina e in pochi secondi ti infili dentro il negozio, così come in pochissimo tempo ne esci e, soprattutto se hai pacchi e buste, riprendi l’auto senza nessuna fatica?\r\n\r\nPer valorizzare il centro storico c’è da fare molto di più che installare un semplice varco elettronico che vieta l’ingresso alle auto e che, da solo, rischia di rivelarsi l’ennesima mazzata al quartiere antico.\r\n\r\n“Gennaio e febbraio si sa che si lavora di meno – dice la signora Daniela titolare di un’attività in via San Lorenzo – ma con la chiusura ormai qui è un deserto. Noi alla mattina lavoriamo con il passaggio. Se chiudi non viene più nessuno. Non è un orario giusto secondo me – prosegue – chiudessero alla sera o quando c’è qualche iniziativa. Ma che senso ha chiudere tutto il giorno che non viene più nessuno?”\r\n\r\nAnche in via San Lorenzo sono diverse le saracinesche che si sono abbassate.\r\n\r\n“Alcuni sapevano dell’imminente chiusura – dice – e se ne sono andati”. Birreria, alimentari, calzature, bar, tutti con le saracinesche abbassate, un altro negozio con la scritta affittasi e un altro in via di ristrutturazione.\r\n\r\n“Noi stiamo qui, dobbiamo pagare gli affitti comunque – continua Daniela – senza contare la svalutazione che avranno gli immobili in queste zone”.\r\n\r\nInsomma, chiudere il centro storico al traffico è certamente una decisione positiva verso la tutela del patrimonio storico artistico e la fruibilità pedonale, ma se così spariscono anche le persone, allora diventa un ulteriore mannaia sul quartiere antico.\r\n\r\nLa chiusura del centro non deve essere l’obiettivo, ma solo una delle tante azioni finalizzate a ripopolare il centro, che è il vero scopo di una strategia di valorizzazione.\r\n\r\nUna chiusura fine a se stessa, senza ulteriori servizi, idee e interventi atti a restituire a questa area una certa vitalità, rischia di rivelarsi l’anticamera della sua morte definitiva. (Guarda video)\r\n\r\n \r\n\r\nTiziana Mancinelli

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.