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Consiglio comunale: la sedia di Purchiaroni resta vuota.

Consiglio comunale: la sedia di Purchiaroni resta vuota.

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Viterbo – Primo consiglio comunale per la maggioranza di Giovanni Arena subito al cardiopalma. C’è in votazione la convalida degli eletti e sul nome di Paolo Muroni (FI) sparisce subito il numero legale. A liquefare la maggioranza la “presunta” incompatibilità di Paolo Muroni al ruolo di consigliere comunale per il “debito ancora da sanare verso il comune di Viterbo in seguito alla sentenza passata in giudicato della Corte dei Conti sulla gestione del Cev”, come specifica il segretario generale. Assenti per vacanza, pare, Sergio Insogna (Fondazione) e Gianluca Grancini (FdI), altri scelgono di restare fuori l’aula ed evitare il voto: Galati (FdI) Bugiotti e Purchiaroni (FI) Perlorca (Lega). Sull’ingresso a Palazzo dei Priori dell’ex assessore della giunta Marini, quindi, la maggioranza non c’è. Serve una sospensione per ricompattare la squadra. Si gira nei corridoi di Palazzo dei Priori, si fanno capannelli dentro e fuori, sul balcone dello storico edificio, si fa una riunione di maggioranza, e si ritorna tutti in sala con altro spirito, ma ancora senza numeri. Oltre ad altri, manca all’appello di nuovo Fabrizio Purchiaroni. E il numero legale non c’è. Tra i banchi della maggioranza sono 16 più il sindaco. Ne servirebbero 17. Sull’altro fronte l’opposizione fa il suo mestiere e sceglie di abbandonare l’aula. Tutti meno due: Filippo Rossi (Viva Viterbo) e Massimo Erbetti (M5S). Per il centrodestra si accende il semaforo verde. All’appello del segretario generale rispondono tutti: il numero legale stavolta c’è. Si procede con la votazione e Paolo Muroni riceve i voti per la convalida della sua elezione. Rossi si astiene. Erbetti vota no. Tra i banchi della maggioranza sarebbe serpeggiato per un attimo il timore che il voto di Muroni potesse essere invalidato. Chissà se, in tal caso, si sarebbe “accesa” nuovamente un’altra casella tra i banchi dell’opposizione. Quella che invece è rimasta spenta per tutta la seduta, è stata quella di Fabrizio Purchiaroni (FI). La sedia del consigliere di Forza Italia è rimasta vuota. Ufficialmente per impegni sopravvenuti. Ma quel posto vuoto induce a più profonde riflessioni. Sarebbe a tutti nota, infatti, la ferma contrarietà che nutrirebbe Purchiaroni sulla piega presa dall’inizio della consiliatura riguardo a dei punti fondamentali. Uno di questi sarebbe la giunta a nove assessori, formula che l’ha spuntata rispetto a quella più ristretta di un esecutivo a sette che Arena ha dovuto accantonare per chiudere un’estenuante trattativa durata giorni e permettere al consiglio comunale di iniziare a lavorare senza andare oltre i termini previsti per la convocazione della prima seduta. Giunta che avrebbe “solleticato” un certo fastidio a Purchiaroni pure per la presenza, si dice, di alcuni vincoli parentali. Da ultimo, poi, la questione “Muroni” potrebbe essere stata la ciliegina sulla torta a più piani di “malcontento” aprendo in consiglio comunale una situazione che, seppur suffragata dal segretario generale con valide motivazioni a un voto favorevole, ha generato non poca inquietudine. E  chissà che qualcuno non possa aver deciso di  stigmatizzarlo con una sedia vuota.

 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.