Home Nazionale Il ministro all’agricoltura Centinaio (Lega) a Viterbo: “Voglio vincere il Comune. In Europa quando si doveva difendere l’agricoltura, i ministri del Pd andavano a promuovere primarie
Il ministro all’agricoltura Centinaio (Lega) a Viterbo: “Voglio vincere il Comune. In Europa quando si doveva difendere l’agricoltura, i ministri del Pd andavano a promuovere primarie

Il ministro all’agricoltura Centinaio (Lega) a Viterbo: “Voglio vincere il Comune. In Europa quando si doveva difendere l’agricoltura, i ministri del Pd andavano a promuovere primarie

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VITERBO  – “Per altri l’importante è partecipare, ma noi siamo la Lega, e per noi l’importante è vincere”. Non ci stanno altre possibilità per il senatore, neo ministro alle Politiche agricole e, a breve, anche del turismo, Gianmarco Centinaio della Lega arrivato ieri nella Tuscia per spingere i candidati del partito  alle elezioni comunali di Viterbo. “Nessuno si ricorda di chi è arrivato secondo ai mondiali – dice – ma solo chi ha vinto. E noi non vogliamo arrivare secondi, perché non siamo secondi a nessuno. Noi siamo la Lega. Siamo persone per bene con un programma innovativo per la città”. Un partito, quello di Matteo Salvini, oramai sdoganato definitivamente dal Nord, dove continua ad essere una forza di governo protagonista in molte regioni “pesanti”, ma che ha capito di avere un messaggio che poteva far presa in tutte le parti d’Italia, perché, ovunque, un’amministrazione “efficiente, efficace, che sta vicino al cittadino” è quello che vuole l’elettore. E così Centinaio suona la carica: “La campagna elettorale si chiude domenica sera alle 23 – dice – è vero che c’è il silenzio elettorale, ma 60 elettori su 100 decidono chi votare nelle ultime 24 ore”, e quindi, invita tutti: “candidati e rappresentanti di lista a stare nei seggi, con le nostre facce pulite, oneste e serie, con il sorriso, questa è l’ultima immagine che i cittadini dovranno vedere prima di entrare nel seggio e votare. Fino a domenica sera niente vacanze, si sta a Viterbo, niente famiglia, si festeggerà dopo. Questo è il dogma per tutti i candidati”. Questi ultimi dietro di lui sul palco, annuiscono. C’è anche il candidato sindaco del centrodestra Giovanni Arena (FI). Tra i candidati leghisti nessun volto “rivisto” della politica cittadina, ma una lista che si presenta con persone nuove. L’unica “vecchia” faccia si intravede tra il pubblico ed è Goffredo Taborri, con il figlio, presente alla serata da cittadino: “Sono stato invitato”, risponde a chi gli chiede della sua partecipazione. C’è anche l’ex senatore Ferdinando Signorelli. Moltissime le persone arrivate ai campi sportivi del Bullicame per ascoltare il ministro Centinaio. Arriva anche il prefetto Giovanni Bruno, il questore Lorenzo Suraci, il presidente della Camera di Commercio Domenico Merlani, il presidente di Coldiretti Mauro Pacifici. Centinaio spende parole di affetto e stima per il senatore viterbese Umberto Fusco, insieme a lui sul palco: “È la prima persona che ho conosciuto nel Lazio quando la Lega è sbarcata oltre l’Umbria. Umberto parlava di Lega, di popoli, di regioni, di autonomia. Di tutto quello che stiamo dicendo noi, e anche di Italia unita, quando la Lega, in tempi non sospetti diceva altro. Fusco ha portato aria nuova, idee nuove all’interno del movimento. È stato premiato per il grande lavoro fatto, lo hanno riconosciuto anche i suoi cittadini che gli hanno permesso di diventare un mio collega senatore. Questa è stata la realizzazione di un sogno, l’epilogo di un percorso fatto insieme quando ero coordinatore del Lazio e macinavamo chilometri su chilometri per portare in giro l’idea che si poteva fare Lega anche al di là dell’Umbria, che per essere leghisti non si doveva necessariamente vivere nella valli bergamasche, ma lo si poteva essere anche stando a Viterbo. Quello che diciamo a Pavia si può dire anche nella Tuscia: un’amministrazione che realizza le cose e non che fa le promesse di Pulcinella. Quando governavano Letta, Renzi, Gentiloni, Alfano, Pippo, Pluto, Paperino, Qui, Quo Qua, c’era pure Pinocchio, hanno promesso agli italiani di tutto e di più e ci ritroviamo quello che stiamo vedendo in questi giorni entrando nei ministeri. Mentre votavamo la fiducia facevano sorrisini, urlavano, lamentavano. Ma se hanno lavorato bene perché gli italiani non li hanno votati di nuovo? Forse perché non hanno lavorato bene come dicono”. Il ministro Centinaio non perde, poi, l’occasione di spiegare al numeroso pubblico la situazione del centrodestra dopo la formazione di un governo nazionale Lega – Cinque Stelle: “Abbiamo vinto ma non abbiamo preso abbastanza voti per governare. È sotto gli occhi di tutti come sono andate le cose. Abbiamo chiesto agli alleati la possibilità di provare a governare insieme al Movimento Cinque Stelle, ma questo non vuol dire che l’alleanza di centrodestra non esista più come dice qualcuno. È più forte di prima e ci ha permesso di portare avanti un progetto elettorale condiviso dai cittadini. Ci ha permesso di vincere in Molise, in Friuli. L’alleanza di centrodestra ci permetterà di vincere in tanti comuni italiani. Abbiamo gli stessi valori e le stesse idee di buon governo. Mantenere le promesse è per noi fondamentale”. Centinaio conclude, poi, con un rapido passaggio sulla sua attività da ministro che sta per iniziare: “Il 18 giugno si va in Europa a parlare di PAC e, ahimé, vogliono tagliarci tanti miliardi di euro. Io sarò a Bruxelles a rappresentare gli agricoltori italiani, perché il ministro italiano deve fare questo, non va in vacanza. I tecnici del ministero mi hanno guardato sbigottiti quando ho detto loro che sarei andato a Buenos Aires al G20. Mi hanno detto che non ci andava mai nessuno. Ecco perché l’agricoltura italiana si trova in queste condizioni. La persona indicata dai cittadini per rappresentarli a questi appuntamenti non può mancare perché deve andare a fare le primarie del Pd. Quando in Europa si parlava di riso, non c’era nessuno a rappresentare l’Italia, perché l’allora ministro dell’agricoltura era a Bergamo a promuovere le primarie. Io – conclude Centinaio – ho lasciato tutti gli incarichi della Lega per fare il ministro dell’agricoltura”. E si congeda da Viterbo con due promesse: “Un incontro con le associazioni di categoria e gli agricoltori per parlare di questo settore e per venire a festeggiare la vittoria del comune. Voglio vedervi vincere, quindi, da qui alla fine della campagna elettorale non ci sono ragioni. Anche con 38 di febbre, si va in giro a cercare voti”.

 

Tiziana Mancinelli

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Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.