Home Attualità Immigrati in via Bianchi, il titolare della pizzeria: “So che i genitori potrebbero non portare i figli a scuola. Nell’edificio dei migranti nemmeno le tendine alle finestre, i bimbi vedono tutto”

Immigrati in via Bianchi, il titolare della pizzeria: “So che i genitori potrebbero non portare i figli a scuola. Nell’edificio dei migranti nemmeno le tendine alle finestre, i bimbi vedono tutto”

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L’ipotesi dell’ arrivo di  un certo numero di immigrati nell’edificio di via Emilio Bianchi, proprio di fronte e accanto alle quattro scuole che si trovano sulla ristretta via, infine si è materializzato. Dalle informazioni finora trapelate, si tratterebbe unicamente di donne e bambini, arrivati nella struttura da circa una settimana. Il centro per l’immigrazione, quindi, ora è realtà. Di fronte a questo, il clima tra molti dei genitori degli alunni di via Emilio Bianchi, bambini e ragazzi , che già alle prime indiscrezioni sull’arrivo degli immigrati erano scesi sul piede di guerra, si è fatto arroventato. Lo sa bene chi si confronta quotidianamente con loro, come il titolare della pizzeria situata proprio in via Emilio Bianchi, che ha potuto testarne l’umore: nero. Tanto che, sempre secondo le voci e gli sfoghi che sarebbero stati raccolti dall’operatore commerciale, le famiglie starebbero addirittura pensando a una sorta di “sciopero”, se così si può chiamare la decisione di non portare i figli a scuola.\r\n\r\nOggi pomeriggio, comunque, è prevista un’assemblea tra genitori e direzione scolastica per sviscerare tutti gli aspetti della situazione.\r\n\r\nIntanto Massimo, il titolare della pizzeria, racconta dell’arrivo, un po’ turbolento, del gruppo di immigrati che proprio nei primi giorni si sarebbero lasciati andare a un alterco in mezzo alla strada tra di loro. “Erano tutte donne e c’erano due giovani uomini – dice –  non saprei dire l’età, credo sui venti venticinque anni, strillavano e urlavano tra di loro, altre persone mi dicono anche che si prendevano a schiaffi e a spintoni. Comunque a un certo punto sono rientrati nel portone dell’edificio. Dopo un po’ hanno ricominciato. Così mi sono affacciato sull’ingresso dicendogli cosa stessero facendo e una di loro mi ha risposto nella sua lingua con fare strafottente. Credo siano dei nigeriani. Mi sono accorto del loro arrivo perché quando sono venuto in pizzeria a lavorare alle quattro di mattina,  nello stabile c’erano tutte le luci accese. Dopo la discussione del primo giorno, però, non si è sentito più nulla. Sono state tranquille. Non so se qualcuno abbia detto loro qualcosa.  So che i genitori stanno organizzando uno sciopero per non portare più i bambini a scuola. Una cosa sicuramente da segnalare è che il palazzo, ora abitato dagli immigrati, ha le finestre senza tendine proprio davanti alle classi. Queste – dice Massimo – in casa vanno in giro tutto il giorno come gli pare,  i bambini e i ragazzi dalle aule vedono tutto”.\r\n\r\nQualche appartamento, intanto, si è dotato di qualche tendina di fortuna (In foto)\r\n\r\n \r\n\r\n 

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Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.