Home Politica Maggioranza senza numeri: affossata la ripartizione dell’imposta di soggiorno
Maggioranza senza numeri: affossata la ripartizione dell’imposta di soggiorno

Maggioranza senza numeri: affossata la ripartizione dell’imposta di soggiorno

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VITERBO – Giovedì nero per la maggioranza di centrosinistra al comune di Viterbo. Bocciata la proposta di destinazione dell’imposta di soggiorno che assegnava fondi alla mostra di Pietro Vanni (25 mila euro), alle celebrazioni rossiniane (12.500), al Salotto delle 6 (5 mila euro), alle iniziative teatrali (10 mila euro), alle manifestazioni turistico – folkloriche (5 mila euro), alle iniziative promozionali su impianti pubblicitari (20 mila euro) agli interventi sul turismo e la fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale(122 mila euro).

La votazione finisce con 16 voti contrari e 14 favorevoli. Per la proposta della maggioranza non c’è scampo. Ad affondarla la mancanza dei numeri in consiglio. C’è il voto contrario del consigliere di maggioranza Marco Volpi (Pd), ma non è questo a dare il colpo di grazia alla delibera. Anche se il consigliere di Grotte avesse votato “sì”, la votazione sarebbe finita 15 a 15 e il provvedimento sarebbe comunque stato respinto. Per Volpi allora meglio salire non tanto sul carro della minoranza, quanto su quello della coerenza, mantenendo la parola data qualche giorno fa di esprimere voto contrario alla proposta di destinazione dell’imposta di soggiorno. Nella seduta di consiglio comunale di oggi il fatto evidente è stato che non c’è una maggioranza. Non ci sono i numeri. E così qualche numero lo dà il segretario generale: sbagliato. Sull’emendamento del Cinque Stelle alla delibera prima che essa venisse bocciata nella sua interezza, il massimo vertice dell’apparato burocratico del comune comunica l’approvazione. Tra i banchi della maggioranza emerge qualche dubbio, si chiede una verifica e dal verbale emerge voto favorevole di qualche consigliere che dice, invece, di aver  espresso voto contrario. Capirci qualcosa per il segretario non è facile con consiglieri che escono dall’aula, altri al telefono mentre si vota, altri sul terrazzo a fumare, l’errore alla fine è quasi una naturale conseguenza. Forse si avverte già il clima del rompete le righe tra poco più di un mese, e l’aria in aula rimbalza tra il disimpegno e il nervosismo dal momento che c’è un bilancio da approvare, i cui  termini sono già scaduti, provocando un richiamo del Prefetto, e la discussione dei documenti propedeutici, senza numeri, appare segnata. Per questo subito dopo la bocciatura della proposta di delibera sull’imposta di soggiorno, la presidente del consiglio, Daniela Bizzarri (Pd), chiede una sospensione, ma l’opposizione sobbalza sui banchi gridando che non può farlo perché mancherebbe la motivazione. La presidente fa spallucce nei confronti della minoranza e va avanti per la sua strada disponendo qualche minuto di sospensione. Dall’opposizione si leva un coro: “commissario, commissario, commissario”. Lo spettro del tecnico è dietro l’angolo con questi numeri che, se rimarranno tali, non garantiranno l’approvazione del bilancio. La maggioranza riordina le idee durante la sospensione, ma non i numeri che sono sempre al di sotto di quelli necessari per approvare i provvedimenti successivi. Il prossimo punto in discussione è il piano finanziario di Francigena. Anche per questo il destino è segnato. La maggioranza cerca di sospendere il consiglio comunale, invocando l’orario: sono passate da poco le 20 e c’è un accoro precedente per terminare le sedute a quell’ora. L’opposizione, inizialmente insorge: “Stiamo discutendo questi provvedimenti senza assessori, senza dirigenti – dice Claudio Ubertini (FdI) -. Sono cinque anni che va avanti questo spettacolo, sindaco lei ha detto di non volersi ricandidare, e allora si risparmi di combattere con questa maggioranza”. Alla fine la minoranza decide di non calcare la mano e la seduta viene sospesa. Domani (20 aprile ndr) l’incontro dei gruppi di opposizione con il Prefetto.

 

 

 

 

 

 

 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.