Home Nazionale Mattarella: “Non c’è ancora una maggioranza, darò altro tempo”. Salvini: “Si parte dal centrodestra e si coinvolgono i Cinque Stelle. Niente veti, personalismi o impuntature altrimenti si torna al voto”.

Mattarella: “Non c’è ancora una maggioranza, darò altro tempo”. Salvini: “Si parte dal centrodestra e si coinvolgono i Cinque Stelle. Niente veti, personalismi o impuntature altrimenti si torna al voto”.

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ROMA  – Secondo giro di consultazioni, ma non c’è ancora un governo per l’Italia. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha reso note le conclusioni al termine del confronto avuto con i partiti, finalizzato a verificare l’esistenza di “una maggioranza che possa far nascere e sostenere un governo”. Ma, al momento attuale, questa condizione non c’è.  “Le elezioni celebrate un mese fa – ha detto Mattarella – hanno visto un ampio aumento di consensi per due partiti, uno dei quali alleato con altri, ma non hanno assegnato a nessuna forza politica la maggioranza dei seggi in parlamento, né alla camera né al senato, dove sono presenti tre schieramenti politici, ma nessun partito, e nessuno schieramento politico, dispone da solo dei voti necessari per formare un governo. È, indispensabile, quindi, secondo le regole della nostra democrazia, che vi siao delle intese tra più parti politiche per formare una coalizione che possa avere la maggioranza in parlamento, e quindi far nascere e sostenere un governo. Nelle consultazioni di questi giorni – spiega Mattarella – questa condizione non è ancora emersa. Farò, quindi,  trascorrere qualche giorno di riflessione, concedendo maggior tempo come è stato chiesto nei colloqui da molte parti politiche. Sarà utile anche a me per analizzare e riflettere sulle considerazioni che mi hanno presentato i partiti, e a loro per valutare responsabilmente la situazione, le convergenze programmatiche e le possibile soluzioni per dar vita a un governo. Nel corso della prossima settimana avvierò un nuovo giro di  consultazioni per ascoltare le opinioni dei partiti e verificare se è maturata qualche possibilità, che oggi non si registra”. Un governo per l’Italia, dunque, ancora non c’è. E nemmeno un incarico da parte del Presidente Mattarella a formarlo.

Intanto su Facebook appaiono le prime dichiarazioni del leader del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, protagonista, insieme a Matteo Salvini, segretario nazionale della Lega, della partita che si sta giocando in questi giorni in parlamento.

“Abbiamo detto al Presidente della Repubblica – scrive Di Maio – che sentiamo tutta la responsabilità di essere la prima forza politica del Paese e di voler assicurare in tempi rapidi un governo del cambiamento, che guardi al futuro. E lo abbiamo ringraziato per il lavoro che sta portando avanti in questi giorni. Siamo al lavoro per favorire la formazione di un governo dal giorno dopo le elezioni. Abbiamo aperto un dialogo con tutti, non abbiamo posto veti, abbiamo chiesto di incontrare tutti i gruppi parlamentari attraverso i nostri capigruppo: Pd, Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Leu. Da queste prime interlocuzioni abbiamo individuato le forze politiche con cui secondo noi è possibile iniziare un percorso per realizzare un Governo del cambiamento”.

Matteo Salvini (Lega) commenta, invece, così il giro di consultazioni: “Abbiamo espresso una linea chiara e costruttiva. Molti sono venuti qua a dire dei no, noi al presidente della Repubblica abbiamo offerto dei sì. Non pensiamo a governi a tempo, improvvisati o raccogliticci. Lavoriamo per avere un governo che duri almeno 5 anni e che abbia  come priorità l’interesse nazionale, soprattutto nei rapporti internazionali per riportare l’Italia a contare a Bruxelles, senza rincorrere le spinte franco tedesche che non hanno fatto bene all’economia italiana”. Sulla fisionomia che dovrà avere il prossimo governo, Salvini è chiaro: “Bisogna partire  da chi ha vinto le elezioni, ossia il centrodestra e, numeri alla mano, coinvolgendo i Cinque Stelle. Altre soluzioni sarebbero temporanee e improvvisate. Bisogna smussare degli angoli che altri, almeno per il momento, fanno solo a parole“. Su questo punto Salvini fa appello al senso di responsabilità che “almeno per la Lega, ha prevalso nella elezione dei presidenti di Camera e Senato – specifica il leader leghista – abbiamo fatto dei passi di lato, abbiamo detto dei no, facendo delle rinunce. Tutti dovrebbero fare lo stesso. Se ognuno resta sulle sue impuntature, sui personalismi e su ragionamento personali di partito il governo non si fa e l’unica soluzione, che noi non ci auguriamo, ma non escludiamo, è quella delle elezioni. La Lega è nata in mezzo alla gente, per dialogare con il popolo, per questo l’ultima cosa che temiamo è il confronto. Ma la nostra priorità, ora, è dare all’Italia un governo stabile per i prossimi 5 anni. Lavorerò personalmente nei prossimi giorni per dialogare con tutti – annuncia Salvini – per vedere se si riesce a trovare la quadra. Ci sono scadenze internazionali che spero di rappresentare da protagonista come premier di questo Paese”. Salvini ribadisce, poi, le priorità della Lega: “Lavoro, tasse, immigrazione, disabilità e tutti i temi della nostra campagna elettorale – rimarca -.  L’ultima cosa che ci affascina è il dibattito sul premier.  Noi siamo pronti – conclude il leader leghista – speriamo che lo siano tutti, e non non ci sia qualcuno che è pronto a parole, ma non vuole dare un governo a questo paese”.

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.