Ampliamento del cimitero di Grotte Santo Stefano: una storia più lunga dell’eternità.\r\n\r\n Slitta nuovamente la realizzazione. Si scopre, infatti, che prima di procedere con i lavori è necessario fare una variante urbanistica. Considerato che la pratica oramai gira per gli uffici comunali da moltissimo tempo, è inevitabile chiedersi perché finora non ci abbia mai pensato nessuno. Lo sottolinea a metà strada tra l’amarezza e l’ira il consigliere comunale di minoranza di Grotte Santo Stefano, Elpidio Micci: “Sono strasecolato – esclama – ma come è possibile che finora non si siano accorti che era necessaria una variante urbanistica. Non ci posso credere. I pareri si chiedono prima di intraprendere un progetto, non dopo. A questo punto veramente non si sa quando potremo avere questo ampliamento. Anche ieri è morta una persona che è stata sepolta in un loculo provvisorio gentilmente donato da un altro. Ma è mai possibile continuare con una situazione così paradossale, in cui non sappiamo dove seppellire i defunti? Che facciamo diciamo alla gente di aspettare a morire perché il Comune si è dimenticato di fare una variante urbanistica e quindi non è ancora possibile ingrandire il cimitero? Ad essere ottimisti l’ampliamento non lo vedremo prima dell’estate 2017 ”, prosegue il consigliere di minoranza, “consideriamo, infatti, che la terza commissione che dovrebbe esaminare la pratica prima di inviarla al consiglio comunale non si riunisce da due anni perché manca il presidente”, spiega Micci. Il presidente era Goffredo Taborri poi decaduto quando è uscito dalla maggioranza per andare a ingrandire le file dell’opposizione in consiglio comunale. Da allora non è stato più eletto il presidente della terza commissione. “Potrebbero aspettare venti giorni – prosegue Micci – per poi portare la pratica direttamente in consiglio senza passare per la commissione. Se tutto va bene, tenendo conto dei tempi necessari per esperire la gara, e che andiamo incontro all’inverno, non credo che sarà possibile ampliare il cimitero di Grotte Santo Stefano prima dell’anno prossimo”. “A questo punto che dire”, conclude scorato Micci, “è più facile inventarsi un elisir di lunga vita che, per il Comune di Viterbo, portare a termine la realizzazione di questo progetto”.
