Integrazione o forzose convivenze calate dall’alto tra popolazioni residenti e gruppi stranieri?\r\n\r\nL’arrivo di flussi sostenuti di migranti sta preoccupando l’intero paese, complice un sistema di accoglienza che lascia molte perplessità, sia nelle modalità, sia nei criteri.\r\n\r\nL’ultimo campanello d’allarme è suonato anche a Viterbo in questi giorni per una serie di voci circolate sulla possibile apertura di un centro di prima accoglienza in via Emilio Bianchi, accanto a ben quattro scuole, dove, se l’ipotesi fosse confermata, si ritroveranno a convivere quotidianamente nello spazio di pochi metri moltissimi bambini con persone provenienti dall’estero non ancora identificate, poiché la loro identificazione dovrebbe avvenire proprio nel centro di accoglienza.\r\n\r\nPer scongiurare una prospettiva che sembra veramente poco oculata ai fini della sicurezza e dell’equilibrio sociale, il gruppo di Fratelli d’Italia è pronto a una raccolta firme per dare la parola ai cittadini.\r\n\r\n”Dopo le indiscrezioni raccolte sull’apertura di una struttura per l’accoglienza di 50 immigrati in Via Emilio Bianchi – dicono – dove sono presenti ben 4 scuole. Viste anche le risposte date dal Sindaco all’interrogazione presentata dai consiglieri Buzzi e Grancini, vaghe e francamente poco rassicuranti. FDI-An organizza per giovedì mattina, durante l’ingresso alle scuole, una raccolta firme da presentare successivamente al Prefetto affinché intervenga prontamente per scongiurare l’apertura della struttura in questa zona.\r\nImpossibile, infatti, pensare ad integrazioni quando gli stessi cittadini si trovano costretti a subire, senza un processo di condivisione, queste decisioni”.\r\n\r\n \r\n\r\n(In foto il consigliere Luigi Buzzi FdI)
