Home Cultura Quando il presepio è una vera passione: i 123 presepi di Fari.

Quando il presepio è una vera passione: i 123 presepi di Fari.

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Viterbo – C’è chi si accontenta di farne uno, e chi, comincia così, e arriva a farne più di cento. E se si considera che lo spettacolo che ne deriva non è destinato a un pubblico o al pagamento di un biglietto, ma semplicemente ad amici, familiari e persone care, allora non c’è dubbio: in questo caso il presepio è proprio una passione. È stato così per Fari, una signora che nella propria casa è arrivata a farne ben 123. Come le ciliegie, uno ha tirato l’altro, e ora, la sua casa, nel periodo natalizio si trasforma in una vera e propria galleria dei presepi. Una passione che viene da lontano: «Ho iniziato circa 15 anni fa», dice Fari, e ha un’origine precisa: «L’ho ereditata da mio padre», aggiunge. «All’inizio – spiega – ne facevo solo tre o quattro. Disponevo delle statue molto belle, che poi ho regalato a mia figlia, quando mio suocero mi ha lasciato in eredità un presepio molto bello, importante», dice, indicando la monumentale installazione incastonata in un angolo dell’ampio ingresso della sua casa. A questo presepio, poi, se n’è aggiunto un altro: «Uno d’argento che mi hanno regalato i miei figli. Ma devo confessare che era più un fastidio che un piacere. Questi oggettini, comunque belli e raffinati, cadevano continuamente. Un giorno, allora, ho trovato un grande imbuto di vetro a casa di mia figlia e li ho collocati lì sotto. Immediatamente hanno cessato di essere degli oggettini e sono diventati un vero presepio, hanno iniziato a vivere». E così per Fari la passione ereditata dal papà, inizia a emergere.  I suoi presepi, infatti, non sono comprati in tutte le loro parti. Ognuno di loro ha una componente significativa realizzata da Fari stessa. Può essere una radice raccolta in giardino e lavorata, o liane, foglie, piante particolari, altri elementi di oggettistica inizialmente estranei a un presepio che finiscono per diventarne parte e acquistare un’altra identità.  Ogni presepio ha un’ impronta personale di Fari, un tocco di creatività che fa diventare quelle installazioni delle cose sue, uniche. Girare per la sua casa alla scoperta dei presepi che tappezzano ogni angolo di essa, è come sfogliare un album di famiglia. Una galleria di ricordi. «Anche se alla mia età ogni tanto la memoria vacilla – ironizza -.  Per i miei presepi, no. Di ognuno, anche il più piccolo e più lontano nel tempo, ricordo la storia. Dietro a ogni presepio, quindi, c’è una persona che me l’ha regalato, o un viaggio, o un evento della vita». E, proprio per questo, non ce n’è uno che Fari preferisce. Le sono tutti cari. I suoi presepi la tengono impegnata quasi tutto l’anno. «Inizio a pensarci da febbraio – confida – : come fare le strutture, come personalizzarli, non comprando pezzi e cose, ma raccogliendo elementi man a mano che sviluppo le mie idee, è una mia ricerca personale. Per allestirli ci metto circa venti giorni». Ce ne sono veramente tanti, e tutti diversi. Alcuni vengono dall’estero, altri sono caratteristici di alcune parti d’Italia, ognuno fatto dei materiali più disparati. Una vera rassegna di presepi, uno spettacolo realizzato con cura e con cuore a beneficio esclusivo degli amici di Fari e dei suoi cari, offerto, in questa eccezionale occasione, anche ai lettori di Quinta Epoca.

 

Tiziana Mancinelli

info@quintaepoca.it

 

 

 

 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.