Home Politica Quirinale, scheda bianca, «La solita politica che gioca sulla pelle degli italiani».
Quirinale, scheda bianca, «La solita politica che gioca sulla pelle degli italiani».

Quirinale, scheda bianca, «La solita politica che gioca sulla pelle degli italiani».

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Massimo Giampieri coordinatore provinciale FDI

Viterbo, 27 gennaio 2022 – Scheda bianca, con qualche variante, per rompere la noia strisciante sugli scranni di Montecitorio: Alfonso Signorini, Al Bano, Piero Angela, Amadeus. Il nome del nuovo Presidente della Repubblica è ancora lontano alla prima votazione, e alcuni parlamentari si sbizzarriscono con i loro personaggi preferiti, trasformando il voto in un momento goliardico. Ma a  divertirsi sono stati solo loro. Sui social corre l’irritazione dei cittadini sia per le ripetute votazioni con scheda bianca, sia per la classifica in stile “sanremese”, dimostrandosi, ancora una volta, distanti ed estranei alla retorica della politica. Il voto con scheda bianca, infatti, permette di non scoprire le carte, e arrivare alla quarta votazione con un quorum più basso per l’elezione del Presidente della Repubblica, non più i due terzi, numeri che non ha né il centrosinistra, né il centrodestra, ma la maggioranza assoluta, a cui si avvicina la seconda coalizione più della prima. Tattiche che alla gente, alle prese con i tanti problemi concreti, non interessa nemmeno capire. Ma anche tra i politici locali, la vicenda Quirinale sta suscitando qualche sdegno. «La solita politica che gioca sulla pelle degli italiani con schermaglie che non portano da nessuna parte – dice Massimo Giampieri, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia -. Mi sembra che i partiti abbiano solo paura  di andare al voto e stanno tutti sulla difensiva, esclusi noi – dice riferendosi al partito di Giorgia Meloni – che vogliamo da sempre l’elezione diretta del Presidente della Repubblica. Finirebbero tutti questi giochi partitocratici. La popolazione è stanca di guardarli. A mio avviso è un segnale negativo che allontana sempre di più la gente  dalla politica. Sono schermaglie fatte nell’interesse di una parte non in quello della Nazione. La candidatura di bandiera di Crosetto dimostra che non accettiamo certe logiche. Sul suo nome abbiamo raddoppiato i consensi, qualcosa tutto ciò insegnerà anche alle altre forze politiche. Speriamo che prima possibile si arrivi al voto. Draghi sì, Draghi no,  si passa da un nome all’altro solo per paura di andare al votoIl partito ha chiesto al centrodestra di votare uno dei nomi che sono stati fatti, non c’è stata questa accettazione e abbiamo presentato un candidato di bandiera. Noi siamo forza coerente e cerchiamo di avere un centrodestra unito, non vogliamo divisioni. È quello che abbiamo cercato di fare fino all’ultimo momento anche alle elezioni provinciali».

Alvaro Ricci capogruppo del Pd
Alvaro Ricci ex capogruppo consiglio comunale Pd

Sullo stesso tenore anche le riflessioni in casa Pd. «La politica è arrivata in grave ritardo e impreparata a questo appuntamento – dice Alvaro Ricci -. Come Natale viene ogni 25 dicembre, l’elezione del Presidente della Repubblica arriva ogni 7 anni». Il tempo per decidere il da farsi, secondo Ricci, ce n’è stato. «Finora ci sono stati presidenti di centrosinistra, perché il centrosinistra aveva i numeri per votarli. Oggi bisogna lavorare per un Presidente condiviso che possa affrontare il momento particolarmente complicato sia a livello internazionale, sia nazionale, c’è questa crisi dell’Est Europa, la pandemia, con oltre 400 morti al giorno. Molte persone e molte famiglie sono state lasciate indietro». Insomma in Parlamento, soprattutto in questi giorni, «Vivono in una bolla tutta loro, non si rendono conto della vita fuori. Reputo ottima l’idea del segretario Letta di chiudersi in un conclave, tra l’altro così dicendo ha portato alla ribalta pure Viterbo». Riguardo alla candidatura di Silvio Berlusconi dice: «Neanche loro ci credevano hanno fatto più velocemente a disfarsene che a crederci. Hanno perso tempo su questa candidatura, con tutto il rispetto verso la persona, ma non stava in piedi, era una candidatura estremamente divisiva. Hanno indicato una terna a cui non credono nemmeno loro. Si sono divisi con Fratelli d’Italia che ha votato Guido Crosetto, mentre Lega e Forza Italia hanno scelto scheda bianca. Vergognoso vedere sugli scranni più importanti della Nazione certe stupidaggini».

 

 

 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.