Home Politica Ubertini: “Interessato al tavolo Meloni, Toti, Salvini”, l’incognita Cinque Stelle a Viterbo
Ubertini: “Interessato al tavolo Meloni, Toti, Salvini”, l’incognita Cinque Stelle a Viterbo

Ubertini: “Interessato al tavolo Meloni, Toti, Salvini”, l’incognita Cinque Stelle a Viterbo

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Il risultato del referendum costituzionale: un “No” che ha percorso tutta Italia, dalle isole alle Alpi. Un “No” gridato nel silenzio segreto delle urne, su quella scheda che i comitati  temevano potesse ingannare l’elettore. Ma così non è stato. Quel tratto che gli italiani hanno tracciato sulla casella dove Renzi cade, lo hanno segnato con mano precisa. Hanno detto “No”, in fondo a una scheda che domandava, tra le altre cose, se  gli italiani avessero voluto “contenere i costi delle istituzioni”. E gli italiani hanno risposto “No”. Perché mai? Perché non ci hanno creduto. E perché hanno capito che quel “No” era l’unica via per spegnere il motore al governo Renzi. E lo hanno fatto.  È l’epilogo ampiamente prevedibile di una politica oramai in piena crisi di credibilità. Quel No, che cade in testa a Renzi dall’alto del 59,11% del 65,47% degli italiani che hanno votato, sotterra tutte le sue ambizioni, almeno per il momento. È il No di un’Italia che soffre, dell’Italia povera: che ha perso il lavoro, la casa, la serenità, le certezze, la dignità. E la sveglia è suonata anche qui, nel Bel paese.\r\n\r\nDopo la spallata all’establishment in America, dopo il benservito dell’Inghilterra all’Europa, condensato efficacemente in quegli otto caratteri “#hellone” diventati il gergo preferito e un po’ scanzonato dell’antisistema, l’ultima vittima della riscossa “populista” è stata proprio Matteo Renzi.\r\n\r\nAnche a Viterbo la vittoria del No è stata schiacciante: 64,79% nel capoluogo, 64,69% in provincia. Se è vero che gli elettori hanno votato in linea di massima con gli ordini di scuderia dei propri partiti, la percentuale apre delle riflessioni. Chi c’è in quel 65%? O meglio, in quante fette è divisa la “torta del no” e soprattutto chi ha quella più grande tra i partiti che hanno invitato a votare no: Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi con Salvini, Movimento Cinque Stelle? Considerando, infatti, che Forza Italia è notevolmente “dimagrita” negli ultimi anni, è ovvio chiedersi dove sia confluito l’elettorato moderato: più a destra o più verso il  Movimento Cinque Stelle, in piena ascesa a livello nazionale? Ipotesi, quest’ultima, che aprirebbe alle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale del 2018 degli scenari assolutamente inediti per Viterbo.\r\n\r\n“Pensavo che vincesse il No ma non con questa misura”, commenta Claudio Ubertini, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, “gli italiani hanno votato su Renzi, non sulla riforma. Sorprendente anche l’elevata affluenza alle urne”. Sul parallelo tra risultato referendario e schieramenti politici Ubertini resta cauto: “Non vedo grandi riflessi sui partiti, c’è gente di centrodestra che ha votato sì e persone di centrosinistra che hanno votato no. Il 35%, tuttavia, può rappresentare realisticamente la percentuale di consensi che ha il Pd su Viterbo. Eccetto la parentesi Michelini Viterbo è sempre stato di centrodestra”.\r\n\r\nIl referendum  è stato in tal senso un banco di prova per ricercare una nuova configurazione unitaria delle varie anime di centrodestra. “È iniziato un percorso per ricompattare i vari gruppi”, dice Ubertini, “i primi segnali sono buoni, anche dai Comuni della Provincia, speriamo che non siano smentiti in futuro. In particolare da Tuscania abbiamo avuto un’ottima risposta per proseguire su questo percorso di ricostruzione del centrodestra”.\r\n\r\nRestare in questa area per Ubertini non significa però restare con Berlusconi. “In questo momento, nelle condizioni attuali, non vedo il mio futuro in Forza Italia – dice -. Il partito, secondo me, deve scoprire le carte. Ad ogni modo confesso che sto guardando con molto interesse al tavolo che sta prendendo vita tra Salvini, Toti, Meloni”\r\n\r\n \r\n\r\nTiziana Mancinelli\r\n\r\n 

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Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.