Home Attualità Un nuovo modello per il Poggino-Ciprovit: parte il percorso di riqualificazione

Un nuovo modello per il Poggino-Ciprovit: parte il percorso di riqualificazione

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Imprenditori a confronto con il Comune di Viterbo sul destino dell’area Poggino-Ciprovit.\r\n\r\nUn’altra “piaga” della città di Viterbo, della quale si parla da sempre per lasciare tutto com’è: in pieno abbandono e in rapido degrado grazie all’azione del tempo.\r\n\r\nSituazione che pure nell’era Michelini è tornata di attualità, come è inevitabile che sia, trattandosi dell’area su cui insiste il nucleo più consistente delle attività produttive della città. A tentare la missione, finora vana, di  resuscitare la zona Poggino-Ciprovit, è scesa in prima linea l’assessora all’urbanistica del Comune di Viterbo, Raffaela Saraconi, interpretando anche una forte volontà del sindaco Leonardo Michelini che tra i propri obiettivi di mandato si è prefisso di mutare in meglio il volto e l’esistenza del cuore produttivo di Viterbo. L’occasione per tentare di riallineare la zona ai sempre più elevati livelli di modernità che si respirano altrove, è offerta dal bando che uscirà in autunno per accedere ai fondi comunitari relativi alla riconversione delle aree produttive in aree produttive ecologicamente attrezzate (APEA). Ma non solo. Un’altra strada su cui ricercare la riqualificazione del Poggino-Ciprovit sarà aperta con il programma di intervento per la riqualificazione urbana e per la sicurezza delle periferie dei capoluoghi di provincia – ex DPCM 25/05/16. Di tutto ciò se ne è parlato proprio ieri nella Sala Regia di Palazzo dei Priori, nell’ambito di un incontro tra gli imprenditori del Poggino-Ciprovit e i vertici amministrativi: il sindaco Leonardo Michelini, l’ assessora, all’urbanistica Raffaela Saraconi, e allo Sviluppo Economico Sonia Perà. A illustrare il lavoro di studio e progettazione che dovrà introdurre anche nell’area industriale viterbese i canoni per un’attività produttiva sostenibile dal punto di vista ambientale e allo stesso tempo competitiva sono intervenuti il prof. G.M. Panunzi, l’ingegner G. Ceci, gli architetti P. Romani, S. Laurenti, il professor M. Mari, gli architetti E. Franchi e B. Latilla, e il professor A. Braccini del DEIM – Università della Tuscia. Presente anche il rettore dell’ateneo viterbese Alessandro Ruggieri e la segreteria provinciale della Cna Luigia Melaragni.\r\n\r\nIn questi mesi l’amministrazione comunale ha predisposto il regolamento e il piano strategico per la candidatura al bando Apea.\r\n\r\nSi tratta non solo di realizzare una riqualificazione “fisica” della zona Poggino- Ciprovit ma anche di introdurre nuovi criteri imprenditoriali improntati alla sinergia e alla condivisione di processi e servizi. Le Apea prevedono, infatti, lo sviluppo sostenibile delle attività produttive al fine di migliorare l’impatto ambientale ma anche la competitività delle aziende che insistono su un’area sviluppando un modello sinergico tra i diversi organismi economici, soprattutto riguardo alla gestione di servizi e infrastrutture comuni. Non solo, quindi, riqualificazione fisica, ma anche un bel salto di “mentalità” dell’imprenditoria locale. Staccarsi dai vecchi schemi e lanciarsi nella sfida di nuove visioni che il futuro impone, se non si vuole restare fuori dal mercato. Una prospettiva che inizialmente, stamattina, ha fatto riemergere negli imprenditori presenti una diffidenza storica derivante, a loro avviso, dalle numerose promesse mancate da parte del governo locale. A cercare di rompere il ghiaccio ci ha provato il sindaco Leonardo Michelini: “Parliamo spesso del centro storico e dell’importanza della sua valorizzazione – ha detto il primo cittadino – ma una città non può essere solo questo. Noi vogliamo scommettere anche sulle attività economico-produttive, che insistono in una zona attualmente degradata, ma che non dovrà restare così. Voglio continuare ad andare al Poggino con la stessa faccia di sempre, di una persona che non ha mai preso in giro nessuno”. Per il Poggino non sarebbero mai stati chiesti finanziamenti finora. A rinforzo del sindaco, nel tentativo di fare breccia nella diffidenza del mondo imprenditoriale, è intervenuta anche l’assessora Saraconi: “chi perde questo treno – ha detto riferendosi al bando Apea – resterà fuori da ogni processo di innovazione”. Parole di incoraggiamento e di stimolo sono arrivate anche da parte del rettore dell’Università della Tuscia, Alessandro Ruggieri: “Come Università – ha detto – possiamo mettere a disposizione i nostri ricercatori. Potremmo addirittura pensare a uno spazio fisico dove mettere insieme la nostra ricerca con le vostre realtà imprenditoriali. Al Poggino insistono realtà piccole, ma che rappresentano anche delle eccellenze. Questo è lo strumento con cui ormai la regione opera – ha continuato in riferimento alle Apea –. Basta guardare la vicina Toscana che è addirittura passata allo stadio successivo delle “Apsea che includono anche i servizi di natura sociale”. La segretaria provinciale della Cna ha interpretato i timori del mondo imprenditoriale: “apprezziamo l’impegno del Comune che sta stimolando le imprese – ha detto – ma affinché l’iniziativa abbia successo non si può aderire in base a un atto di fiducia. Gli imprenditori hanno necessità di capire bene ciò di cui stiamo parlando, in particolare quale sia il programma dell’Apea. In tal senso, dato che il bando non è ancora uscito, il tempo gioca a nostro favore per trattare più in dettaglio ogni aspetto della progettualità presentata e coinvolgere più imprese possibili”. Tra i punti da sciogliere: la scelta della natura giuridica del soggetto unico di coordinamento che sarà necessario costituire, le sue funzioni,  la sostenibilità economica. Il mondo imprenditoriale ha accolto con positività l’attivismo dell’ assessora Saraconi e l’iniziativa proposta. Ora per avere il totale coinvolgimento e la piena partecipazione del mondo imprenditoriale, indispensabile per realizzare il nuovo modello per il Poggino-Ciprovit –  sindaco e assessore dovranno rimboccarsi le maniche e dimostrare con azioni decise e concrete che i programmi illustrati oggi non sono solo sogni ma realtà che, in altre parti d’Italia già si stanno realizzando con successo.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.