Home Politica Vendita beni immobili comunali, stop da opposizione e parte della maggioranza: “Vogliamo vedere le pratiche”.
Vendita beni immobili comunali, stop da opposizione e parte della maggioranza: “Vogliamo vedere le pratiche”.

Vendita beni immobili comunali, stop da opposizione e parte della maggioranza: “Vogliamo vedere le pratiche”.

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A Palazzo dei Priori si comincia a sentire “odore” di bilancio, l’ultimo del mandato Michelini, ormai prossimo alla scadenza naturale nella primavera del 2018. Il documento di programmazione economico finanziaria dovrebbe essere approvato entro il 31 marzo, cioè tra meno di dieci giorni, termine che realisticamente non potrà essere rispettato. La tabella di marcia, infatti, è molto lunga, davanti c’è ancora l’approvazione in giunta, l’esame in commissione e infine la votazione finale da parte del parlamentino di Palazzo dei Priori. Oggi in terza commissione è arrivato, intanto, un suo allegato:  il Piano delle alienazione e valorizzazione degli immobili.\r\n\r\nArgomento dall’elevato contenuto tecnico, che potrà farlo apparire forse noioso, ma che, invece, ha una grande importanza politica poiché stabilisce come e quali beni pubblici saranno messi sul mercato per essere venduti.\r\n\r\nGià su questo primo documento di indirizzo è emersa fin da subito una netta differenza di “vedute” all’interno della maggioranza di centrosinistra che governa la città. Parte della coalizione, in particolare il gruppo dei consiglieri ricollegabili a Serra, Quintarelli, Volpi, si è ritrovata incanalata sullo stesso binario su cui si è mossa l’opposizione stamattina, tutti verso un’unica direzione: “Nessun voto a occhi chiusi sulle alienazioni immobiliari”. La proposta di stamattina della presidenza della commissione, è stata, infatti, quella di votare “gli elenchi” di alienazioni, “saltando” la verifica e il controllo di ogni singola pratica. All’esame la sezione “A”, “beni da alienare”, la “B” “Beni da sdemanializzare o relitti”, e la “C”, “Beni da valorizzare”. Sul voto in blocco delle pratiche, “saltando” l’esame di ogni singolo atto: “Apriti cielo”. L’opposizione e il gruppo di Serra della maggioranza hanno immediatamente alzato paletta rossa all’assessore al Patrimonio. Luisa Ciambella (PD).\r\n\r\n“Votare tutto l’elenco non ci permette di esaminare e valutare ogni singolo atto”, dice il consigliere Pd, Marco Volpi, che vuole vedere le pratiche una ad una. Ciambella vorrebbe accelerare l’iter: “Sono atti gestionali – dice  richiamando in ciò la competenza degli uffici comunali – è necessario dare risposte ai cittadini che aspettano da anni”. Per i relitti, infatti, ci sarebbero otto richieste di acquisto da parte di privati.\r\n\r\nMa sul punto Gianmaria Santucci (Fondazione), e non è l’unico, frena. “Esaminiamo punto per punto – dice – perché ci sono cose che non mi convincono. La maggioranza sta di fatto portando una mega variante urbanistica, non conosciamo progetti, pratiche, né soprattutto i pareri, rischiamo di autorizzare la vendita di terreni dove potrebbero essere state fatte edificazioni abusive”.\r\n\r\nC’è poi la questione del terreno alla Volpara. “In pratica si sta proponendo una trasformazione in commerciale di 36 ettari del Comune – prosegue Santucci –  ci sembrano mega operazioni da milioni di euro senza sapere se saranno fatte infrastrutture o nuove costruzioni. Se l’amministrazione decide di fare un’abitazione dove c’è una scuola, ci deve dire come e perché.  Vogliamo tutelarci da eventuali speculazioni”.\r\n\r\nSulla stessa lunghezza d’onda il portavoce del Movimento Cinque Stelle, Gianluca de Dominicis: “Prima le pratiche si esaminavano una ad una in commissione, adesso invece ci propongono di votarle tutte insieme. Tra l’altro, per quanto riguarda i relitti, di tutte le pratiche in giacenza da circa un decennio si sono portate solo otto. Apprendiamo solo stamattina di questo metodo del voto all’elenco, e siamo contrari. Ricordiamo che proprio noi esaminando delle pratiche in commissione facemmo rilevare un abuso, poi perseguito”.\r\n\r\nAnche de Dominicis si sofferma sul terreno alla Volpara: “Non possiamo autorizzare preventivamente l’alienazione di un’area dove potrebbero essere presentati dei progetti che potrebbero comportare delle varianti urbanistiche. Prima l’amministrazione deve dire cosa vuole fare lì, poi chiederci di votare. E, invece, non sappiamo nulla: se lì ci saranno strutture residenziali, commerciali, servizi. Questo modo di fare è improponibile”.\r\n\r\nCiambella sottolinea, invece, la necessità di procedere celermente a dare una definizione alle pratiche in esame. “Ci sono otto richieste di cittadini che stanno aspettando. Non dico di sanare. Ma di dare loro una risposta”, afferma.\r\n\r\nIl punto, però, è che, senza conoscere le pratiche, quella risposta, almeno dall’opposizione e da una parte della maggioranza, potrebbe non arrivare.\r\n\r\n \r\n\r\nTiziana Mancinelli\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.