Home Politica De Dominicis (M5S): «Comune paga 39 mila euro all’anno per una stanza». Marini (FI): «Un errore dall’inizio alla fine»

De Dominicis (M5S): «Comune paga 39 mila euro all’anno per una stanza». Marini (FI): «Un errore dall’inizio alla fine»

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Nell’ambito della razionalizzazione patrimoniale proposta con il piano di valorizzazione e alienazione andato in discussione prima della sessione di bilancio, salta fuori di nuovo la Sala Marconi, «una stanza di proprietà privata situata dentro il palazzo che ospita gli uffici comunali in via Garbini», spiegano Gianluca de Dominicis (M5S) e Giulio Marini (FI). (VIDEO)\r\n\r\n«Siamo costretti a esternare tutto il nostro disappunto – esordisce il portavoce dei Cinque Stelle – tre anni fa il governo, con l’emendamento Fraccaro, denominato poi affitti d’oro, dava la possibilità agli enti amministrativi di rescindere i contratti di locazione con privati anche in anticipo, rispetto alla scadenza, senza penale qualora fossero stati troppo onerosi. Anche il Comune di Viterbo usufruì di questa possibilità, ricavando un risparmio per l’amministrazione. Tra questi casi c’era anche la Sala Marconi, non di proprietà del Comune, utilizzata per le riunioni. Oggi veniamo a sapere che la pratica di rescissione del contratto era stata avviata, poi, però, sarebbe subentrato un contenzioso. Quello che più ci ha stupito, però, è stata l’intenzione dell’amministrazione di tornare a prendere  in affitto la sala. Stiamo parlando di una singola stanza che costerà al Comune circa 39 mila euro all’anno, se ho ben capito. La decisione è stata argomentata con la necessità  logistica interna agli uffici. Mi dicono, però, che esisterebbe anche una sala all’ultimo piano, di proprietà comunale, che forse poteva essere utilizzata per risolvere questi problemi logistici. Insomma, mi sembra assurdo che in un periodo economico così difficile con tanti sacrifici imposti ai cittadini, l’amministrazione è disposta a pagare tutti questi soldi per una sala.   Una scelta, per noi, assolutamente da condannare».\r\n\r\n«Un errore amministrativo», invece, per Giulio Marini (FI). «La sala non era stata più utilizzata – spiega – quindi si sarebbe dovuta  dare la disdetta al proprietario. Oggi, invece, scopriamo che l’amministrazione è tornata sui suoi passi e vuole riprendere in affitto la stanza, a mio avviso per coprire un errore amministrativo, visto che nel frattempo è subentrato un contenzioso. Tutta questa operazione è un grande sbaglio dall’inizio alla fine. Ci costerà diversi soldi. Per cercare di risparmiare si è finiti con lo spendere di più»\r\n\r\n 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.