Aumenti bollette dell’acqua, il Codacons valuterà la “class action”. Chiesti atti e bilanci.

Viterbo – Nella vicenda degli aumenti delle bollette dell’acqua disposti da Talete si muove anche il Codacons. Il giorno dell’assemblea dei sindaci di Talete, non avvenuta per mancanza di numero legale, a Viterbo era presente la rappresentante dell’organizzazione a tutela dei consumatori, Sabrina de Paolis.  “Abbiamo già fatto diverse diffide a non procedere con ulteriori aumenti. Contestualmente – informa – abbiamo fatto un accesso agli atti. Vogliamo mettere insieme tutta la documentazione che ha innescato i precedenti aumenti.  Abbiamo interessato anche l’Anac.  A seguito di queste diffide e contestuali istanze di accesso agli atti, il garante della Regione Lazio ha convocato un tavolo tecnico che era previsto per oggi a Roma (venerdì 13 dicembre ndr). Visto, però, che c’era questa assemblea a Viterbo, la responsabile della Regione Lazio ha spostato il tavolo tecnico qui nel capoluogo della Tuscia. Noi del Codacons siamo venuti, ma la rappresentante regionale no. Stamattina (venerdì 13 dicembre ndr).– prosegue – ha mandato una e-mail in Provincia per dire che non sarebbe venuta causa nubifragio”. Risultato finale: “Il tavolo non è stato fatto né lì né qui – dice De Paolis – Questo tavolo sarebbe servito a mettere insieme tutti i documenti a cui abbiamo richiesto di accedere. Pertanto non ci interessa il tavolo, quanto i documenti che abbiamo richiesto di visionare. Ci devono dare i bilanci.  I trenta giorni per consegnarci gli atti stanno scadendo. Probabilmente hanno convocato questo tavolo per prendere altro tempo. A questo punto scriveremo ufficialmente una pec in cui diremo che non c’è bisogno di alcun incontro, ma ci devono consegnare tutti gli atti. Anche quelli fatti, eventualmente, per togliere la gestione a Talete. Vogliamo approfondire anche la questione di questo presunto finanziamento chiesto ad Arera. Quando avremo preso visione degli atti, se ci saranno gli estremi, faremo tutto ciò che sarà necessario per tutelare gli utenti. Valuteremo anche una class action, appena avremo i presupposti per farla”, conclude.