Home Nazionale Crisi governo, Renzi: «È un disastro, non sarò complice dello spreco di denaro pubblico».
Crisi governo, Renzi: «È un disastro, non sarò complice dello spreco di denaro pubblico».

Crisi governo, Renzi: «È un disastro, non sarò complice dello spreco di denaro pubblico».

0
0

Nazionale, 5 gennaio 2021 – Matteo Renzi senza freni da Nicola Porro a Quarta Repubblica ieri sera L’ex premier, intervistato sulla probabilità di un crisi di governo, non le ha risparmiate a nessuno. Sotto i suoi dardi infuocati sono finiti innanzitutto Giuseppe Conte, ma anche Rocco Casalino, Arcuri e Bonafede. Renzi è stato piuttosto esplicito: «Non ce n’è per nessuno. Stavolta ho messo nero su bianco», replica a chi lo accusa di sventolare lo spettro della crisi solo per avere delle poltrone. E qui è categorico: «Non faccio il ministro. Non sto facendo questa roba qua per me, quanto per il Paese. Odiatemi pure, ma ho ragione». Renzi boccia senza esitazione la bozza del Recovery plan: «Solo bonus e mancette». E chiede: «Investimenti». Il leader di Italia Viva, nel salotto televisivo di Porro, è scatenato. E non usa mezzi termini: «La situazione è molto seria a livello internazionale – dice –  sicuramente è drammatica per l’epidemia, ma il virus c’è in tutto il mondo. Solo che in Italia abbiamo qualche problema in più. Siamo la maglia nera per il numero dei morti rispetto alla popolazione, un livello di decessi pro capite inaccettabile. Non andiamo benissimo nemmeno sui vaccini, sul Pil, la situazione, in Antico Forno Pianoscaranotermini tecnici, è un disastro. Abbiamo un sistema che necessita di milioni di vaccini, ne dovremmo fare 200 mila al giorno, ne stiamo facendo 20 mila. La politica discute da mesi dove ubicare i luoghi per fare vaccini. Il tema non è il Pd, la Lega, Italia Viva. Il punto è l’Italia. Affinché funzioni, io ho messo dei punti. Ho incontrato persone che non mi sopportano e mi hanno comunque dato ragione. Arcuri ma chi è? Superman? Gestisce tamponi, banchi a rotelle, vaccini, mascherine. Il governo non ci ha risposto». Porro cerca di far alzare a Renzi il sipario della probabile, futura, crisi per capire cosa c’è dietro le quinte.  Ma Renzi non si scopre. «Se dico una cosa – continua – mi devono tutti attaccare per il solo fatto che l’abbia detta io. Stavolta ho messo tutto nero su bianco, non ce n’è per nessuno. Sapete quanto ha messo il governo sul cashback? 4 miliardi e 7 milioni. E sapete quanti soldi ha messo sul Recovery fund? Su giovani e occupazione? 2 miliardi su sei anni.  Su questi temi non sto facendo una battaglia personale. Volete odiarmi? Odiatemi, ma su questi punti ho ragione. Il debito che stiamo facendo, non si recupera più.

Non sono una verginella, che non so fare certi giochi politici, ma ora non servono. Prima di decidere chi sarà il leader del futuro, dobbiamo trovare l’accordo sui contenuti». A Porro che lo incalza, riguardo anche a un suo interesse personale per sedere sui banchi dell’esecutivo, Renzi replica netto: «Non sto facendo questa roba per me. Certo che non faccio il ministro». E poi si scaglia su Arcuri: «461 milioni di euro per i banchi a rotelle. Che ci facciamo se non abbiamo riorganizzato il trasporto pubblico locale per portare i ragazzi a scuola? Conte doveva partecipare alle riunioni in Parlamento per la legge di bilancio, non fare conferenze stampa con Casalino. Non sarò complice dello spreco di denaro pubblico. Troppi bonus e pochi investimenti.

La squadra viene alla fine. Aspettiamo la sua risposta sul Recovery fund il 6 gennaio», taglia corto.

«Noi abbiamo fatto accordi e compromessi tante volte – prosegue Renzi –  ed è difficile farli in politica, perché poi ti accusano di essere incoerente, però la politica è anche compromesso. Si fanno compromessi ovunque, in casa, in famiglia, con la moglie, con il marito. Il punto è quando quel compromesso non è più accettabile. Sulla giustizia mi sono dovuto violentare per votare a favore d Bonafede e non mandare a casa il governo in un momento difficile. Mi sono dovuto spesso mordere la lingua per votare cose che non condividevo, altre volte lo hanno fatto loro. Oggi, però, siamo in un momento diverso. Ci sono 300 miliardi dall’Europa: ora o mai più». E arriva, infine, la tanto dibattuta questione sui servizi segreti, la delega che Conte non vorrebbe cedere e che starebbe surriscaldando non poco il clima del dibattito politico.

«C’è bisogno di un rispetto delle forme democratiche – dice Renzi in proposito –  Berlusconi l’ha ceduta, così Prodi,  D’Alema, Mario Monti e anche io. Non capisco perché, se c’è una consuetudine che è fonte del diritto, si possa scherzare sull’intelligence. Siamo arrivati al punto che il portavoce Casalino in Libia ha geolocalizzato il ministro degli esteri in un bunker segreto in risposta ai giornalisti che gli chiedevano informazioni circa la liberazione dei 18 pescatori di Mazara del Vallo sequestrati e tenuti prigionieri in Libia per 108 giorni.

Non stiamo al Grande Fratello. Ci vuole serietà nelle istituzioni», conclude Renzi.

 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.