Home Politica Domenico Belli in commissione: “Se bocciate il progetto del Paliano, la partita sul termalismo a Viterbo è chiusa”

Domenico Belli in commissione: “Se bocciate il progetto del Paliano, la partita sul termalismo a Viterbo è chiusa”

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Ottantatré anni, l’esperienza e la lucidità di una persona che ha già fatto parecchia strada, e l’entusiasmo di un giovane che gli dà quel carico di energia giusto per portare avanti un altro, imponente, progetto. Forse uno dei più importanti per la città di Viterbo, quello della realizzazione di un nuovo polo termale. Un complesso che potrebbe aumentare in modo esponenziale i numeri del termalismo a Viterbo.\r\n\r\nLui è Domenico Belli della Free Time, proponente del progetto delle terme del Paliano, che proprio stamattina ha partecipato a un’audizione presso la terza commissione consiliare per rispondere alle domande dei consiglieri comunali che oggi pomeriggio si apprestano a votare o a respingere la pratica.\r\n\r\nTanto per dare un’idea della dimensione dell’iniziativa, Belli fa un paragone: “Nella mia proposta c’è la realizzazione di 55 mila cubi di parte termale. Le Terme dei papi, attualmente, ne hanno 7.000, 8.000 metri cubi”. Il nuovo complesso termale sarebbe quindi sette volte circa più grande di quello dei Papi.  Per rendere ancora meglio l’idea della grandezza dell’area termale, Belli aggiunge: “Avrebbe la stessa ampiezza di Prato Giardino”.\r\n\r\nChi vedeva nel recupero delle ex terme Inps, la “grazia divina” per far crescere il termalismo a Viterbo, davanti al progetto del Paliano strabuzza gli occhi e grida al miracolo. Che potrebbe avverarsi, dato che l’area acquistata da Belli ha una sorgente termale indipendente dal complesso del Bullicame, sottolinea l’imprenditore della Free Time che spiega come, secondo gli studi commissionati sulle terme all’esperto, la sorgente del Paliano “potrebbe pompare trenta litri al secondo per cento anni senza compromettere l’integrità del bacino termale. Uno strato di argilla separa le acque termali da quelle vulcaniche, per cui possiamo fare gli emungimenti necessari senza  il rischio ambientale derivante dal miscelarsi delle acque ”, spiega Belli.\r\n\r\nPericolo che, invece, ci sarebbe, se si aumentassero, secondo l’imprenditore, i litri d’ acqua attinti dal sistema del Bullicame. “Morirebbe il Bullicame e anche le piscine Carletti. Se bocciate il progetto del Paliano, la partita sul termalismo a Viterbo  si chiude”.\r\n\r\nL’imprenditore ritiene che quelle stesse terme ex Inps che in passato voleva rilevare, oramai sono superate. “Non troverete nessun imprenditore disposto a spenderci dei soldi”.  L’ultima occasione, secondo Belli, per lanciare il settore termale su numeri importanti passa dal Paliano. “Cinquant’anni di chiacchiere senza giungere mai a nulla. Un’amministrazione seria che vuole far decollare il termalismo, dovrebbe mandare avanti questa pratica. Pensate a quanti posti di lavoro si verrebbero a creare”.\r\n\r\n“Il nostro obiettivo è fare il parco termale”, dice Belli rispondendo a chi teme, e ha sollevato in questi giorni, la realizzazione prioritaria della parte residenziale cercando nell’inserimento della clausola della contemporaneità la garanzia che la Free Time realizzerà anche quella termale. “Ho l’acqua, ho la terra, sarei stupido a non fare le terme”, spiega, dichiarando di avere un interesse residuale alla costruzione della parte abitativa, sulla quale, però, potrebbe anche non accettare la proposta di riduzione che oggi potrebbe decidere il consiglio comunale, votando un emendamento per portare la cubatura residenziale dal 30% al 20% del totale.\r\n\r\nTerminata l’audizione dell’imprenditore Belli, la consigliera Augusta Boco (PD) ha esplicitamente espresso il suo consenso al progetto, invitando tutti gli altri a votarlo e rammaricandosi che una tale opera non fosse stata proposta nella sua frazione di  Grotte santo Stefano, caso in cui l’avrebbe accolta  a braccia aperte.\r\n\r\nIl Movimento Cinque Stelle ha confermato il suo voto contrario, mentre il resto della minoranza ha nuovamente richiesto  lo schema di convenzione. A rispondere questa volta è stato l’architetto Capoccioni che ha ricordato come il progetto debba ancora superare molti esami e approvazioni nel suo iter burocratico di approvazione, per cui sarebbe inutile ora redigere uno schema di convenzione. Inoltre esso è vincolato all’approvazione della variante al Piano regolatore per la strada di collegamento tra il futuro complesso termale residenziale e la Cassia. Se non venisse approvata dalla Regione, il progetto morirebbe.\r\n\r\n“E allora che lo approviamo a fare adesso”, è stata la risposta di Gianluca Grancini (FdI).\r\n\r\nIl progetto è stato approvato a maggioranza in commissione,  la minoranza si è astenuta, così come pure il consigliere di maggioranza Claudio Mecozzi.\r\n\r\n \r\n\r\nTiziana Mancinelli\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.