Home Politica Fratelli d’Italia: avanti con Allegrini, ma nel mazzo c’è la carta Santucci.
Fratelli d’Italia: avanti con Allegrini, ma nel mazzo c’è la carta Santucci.

Fratelli d’Italia: avanti con Allegrini, ma nel mazzo c’è la carta Santucci.

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Viterbo, 9 marzo 2022 –  Fratelli d’Italia lo ribadisce, con tanto di nota stampa, redatta alla fine di un incontro tra i vertici del partito, per non parlare dell’attivissima pagina Facebook ufficiale che rilancia freneticamente lo stesso messaggio: la nostra candidata sindaco è Laura Allegrini. E offrono il suo nome anche agli alleati come candidata di tutto il centrodestra. La narrazione della gestazione del candidato sindaco della coalizione si interrompe qui. Ad oggi, infatti, le possibilità che il resto degli alleati, Lega e Forza Italia possano accettare l’ex assessora ai Lavori Pubblici come candidata sindaco della coalizione, sarebbero, secondo i bene informati, prossime allo zero. E senza possibilità di ripensamenti. Nè oggi, né domani. Il Carroccio rimane sul nome di Claudio Ubertini che assume sempre di più la fisionomia di un  modo elegante, ma fermo, di declinare l’offerta dei meloniani sulla proposta della candidata sindaco. Sull’insistenza di Fratelli d’Italia a proporre il nome di Allegrini e l’arrocco degli alleati sul “no” si è fermata ogni discussione sulla formazione dell’alleanza di centrodestra che dovrebbe ripresentarsi a Palazzo dei Priori. Location sede del potere cittadino, dal quale il centrodestra locale si è congedato per evidenti difficoltà a proseguire un’esperienza politica andata in frantumi prima del tempo.

Claudio Ubertini

Un matrimonio interrotto anche per contrasti personali, oltreché politici, tra figure chiave della coalizione. Fare finta che ciò non sia mai avvenuto, che certe dinamiche non esistano, e non siano mai esistite, riproporre certe combinazioni, oltre a sembrare un esercizio di puro masochismo, rischia di fracassare il tavolo delle trattative, già pericolosamente traballante, esasperando gli animi, pure quelli dei cittadini, oltre il punto di non ritorno.  Che potrebbe già essere stato superato. Tavolo delle trattative che non sarebbe mai iniziato veramente. Il nome di Laura Allegrini è un po’ come il canto della sirena che Fratelli d’Italia sta intonando oramai da giorni in solitaria e incurante di non aver ancora “incantato” nessuno. Ma un vero tavolo con gli alleati su cui portare il nome dell’Allegrini per trattare, non sarebbe mai stato ufficialmente aperto.  Lo stesso senatore della Lega, Umberto Fusco, ha più volte ribadito di aver saputo della candidatura di Allegrini da parte di Fratelli d’Italia solo tramite i giornali. Ad oggi, però, nessuna disponibilità sarebbe arrivata sul nome dell’ex senatrice da parte degli alleati. E la situazione non sembra possa cambiare né ora, né dopo. Dunque, l’esito pare scontato: o Fratelli d’Italia decide di portare avanti la candidatura di Laura Allegrini fino alle estreme conseguenze, ossia condannarsi a una corsa in solitaria, oppure, prima o poi, di fronte al muro inespugnabile degli alleati, dovrà valutare altre ipotesi. Qualcuno, ironizzando, in queste ore, prefigura, in modo chiaramente burlesco, un appoggio a Fratelli d’Italia con Allegrini sindaco della eventuale lista di Giovanni Arena. Chissà che non sia solo una battuta. Quello che, invero, sembrerebbe più concreto, è l’eventualità che Fratelli d’Italia, dopo aver perorato invano il nome di Allegrini, possa contemplare altre ipotesi.

E proprio in questo caso, potrebbe spuntare il nome di Gianmaria Santucci. Non c’è competizione elettorale che si rispetti, dove il nome dell’esponente di Fondazione ex Udc, ex Forza Italia, non entri nella “roulette russa” dei papabili candidati sindaco. Già nel 2018 Santucci è stato a un millimetro dal diventare il candidato sindaco di centrodestra, ruolo in cui la politica gli ha poi preferito Giovanni Arena. Il resto è storia. Recente. Quella più remota dice che in realtà lo slogan “Santucci sindaco” non sarebbe nuovo per la città. Già nel 2013 Gianmaria Santucci scese in campo per la conquista dello scranno più alto di Palazzo dei Priori con la lista Fondazione per Santucci, che raccolse il 5,71%. Lo slogan che scelse allora Santucci fu: “Il sindaco che ti parla concretamente“. Riprovarci non sarebbe un tabù. Santucci è certamente persona preparata sotto il profilo politico e anche amministrativo. Ha rapporti buoni con tutta la coalizione, come da lui stesso ricordato al convegno di Fratelli d’Italia sulla sanità. “Io Umberto (Fusco ndr) lo stimo, ce lo ricordiamo sempre quando siamo partiti e siamo andati a Rieti, abbiamo cominciato insieme a fare campagna elettorale”, ha detto Santucci in quell’occasione, ricordando anche come “Con Mauro Rotelli ci sia una conoscenza di tanti anni, l’ho visto crescere, con tanti di voi, con Claudio (Ubertini ndr) Martina (Minchella ndr) Gianluca (Grancini ndr)”. Quel Santucci che ha anche ottime doti diplomatiche tanto che allo stesso convegno sollecita un applauso per “il capogruppo della Lega Andrea Micci”, nel tentativo probabile di invocare una pacificazione, forse, con certi ambienti di Fratelli d’Italia che hanno mal digerito il passaggio di Micci, Ubertini e Cepparotti alla Lega. Insomma, Santucci amico di tutti ” e, però, “di nessuno”, potrebbe aggiungere un vecchio proverbio. E questo potrebbe essere proprio il suo tallone di Achille. A chi fa riferimento politicamente Santucci? La domanda da un milione di dollari è questa. Essere vicino un po’ a tutti, anche se ultimamente si è visto piuttosto affiatato con Fratelli d’Italia, può aiutare nel dialogo, ma nel momento dell’investitura della candidatura a sindaco da parte della politica, può diventare un elemento di perplessità. Perché se c’è un fattore di cui ancora non si è parlato, ma che è costantemente strisciante, e presto potrebbe emergere in modo dirompente, è proprio questo: a chi spetta esprimere il candidato sindaco all’interno della coalizione? Se toccasse alla Lega, il Carroccio rinuncerebbe a proporre un uomo di bandiera per un civico, molto vicino ai meloniani? E l’eventualità che Fratelli d’Italia, accantonata la candidatura dell’Allegrini,  quale deterrente alla ricomposizione della coalizione, possa esprimere tra qualche giorno proprio il nome del “civicoGianmaria Santucci, non potrebbe rappresentare il tentativo di intestarsi il prossimo sindaco di Palazzo dei Priori? Tra le varie indiscrezioni di queste settimane si è anche vociferato di un possibile ingresso dello stesso Santucci proprio nella compagine di Fratelli d’Italia. Certo è che negli ultimi mesi del mandato Arena, Santucci e Fratelli d’Italia sono sembrati marciare quasi all’unisono. Ecco perché il nome di Gianmaria Santucci, se alla fine Fratelli d’Italia lo portasse al tavolo, rischia di fare la fine di quello di Daniele Sabatini, operazione relegata dai presunti autori nel campo delle fantasie giornalistiche. Santucci dovrebbe ottenere l’appoggio di Lega e Forza Italia, imbastendo l’ennesima trattativa tutta in salita verso un probabile no e un’ulteriore perdita di tempo. Ad oggi l’unico elemento certo è la candidatura di Allegrini da una parte, Ubertini dall’altra, e un tavolo chilometrico, come quello che si vede in certi  film, con i commensali seduti alle due opposte estremità, costretti per parlarsi ad affidare ai “maggiordomi”, personificazioni dei social, gli stralci della propria conversazione da riportare al proprio interlocutore.  Tavolo che si è talmente allungato in questi giorni, da rischiare di spaccarsi nel centro e crollare su se stesso:  il tempo stringe, la coalizione di centrodestra non è più un dogma come insegna il governo nazionale e gli attriti sempre più acuti tra Lega e Fratelli d’Italia. Tutto può accadere, anche la rottura definitiva del “vecchio” centrodestra se alla tiritera di questi giorni non sarà messa una scadenza. Ravvicinata.

 

 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.