Home Politica Marini tra i fondatori di Rivolta l’Italia: “Pronti a scendere in campo se le idee di Forza Italia dovessero perdersi”
Marini tra i fondatori di Rivolta l’Italia: “Pronti a scendere in campo se le idee di Forza Italia dovessero perdersi”

Marini tra i fondatori di Rivolta l’Italia: “Pronti a scendere in campo se le idee di Forza Italia dovessero perdersi”

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Da politico navigato qual è, è stato difficile immaginarlo alla finestra, ad aspettare che piega prendessero gli eventi. Oggi sappiamo che infatti non è stato così. Giulio Marini, ex sindaco di Viterbo, ex parlamentare, ex coordinatore provinciale di Viterbo di Forza Italia, la sua mossa, forse anche inconsapevolmente, l’ha già fatta due anni fa, nel momento in cui ha apposto la sua firma come padre fondatore del progetto politico “Rivolta l’Italia” che vede il suo riferimento nazionale nell’ex ministro Antonio Martino.\r\n\r\nDel resto l’esperienza in molti campi insegna che sopravvive chi anticipa il cambiamento. E di stravolgimenti, il quadro politico, soprattutto riguardo a Forza Italia, ne ha subiti parecchi, non solo a livello nazionale, ma anche provinciale.\r\n\r\nIn questo ambito, proprio Giulio Marini ha visto ridimensionarsi progressivamente i suoi spazi, mentre la sua parabola imboccava la fase discendente dal momento delle sue dimissioni dal Senato della Repubblica per incompatibilità con la carica di sindaco di Viterbo, ruolo poi perso in occasione delle elezioni del 2013, che hanno sancito la vittoria dello sfidante Leonardo Michelini, attuale primo cittadino.\r\n\r\nUna perdita di potere avvenuta nei ruoli amministrativi, ma anche in quelli di partito, che lo hanno visto coordinatore provinciale per molti anni di Forza Italia a Viterbo, incarico che poi ha dovuto cedere all’attuale responsabile della Tuscia, Dario Bacocco.\r\n\r\nForse per una strana associazione del destino, il tramonto di Marini ha coinciso con quello di Forza Italia. Il partito di Berlusconi non è più quello di un tempo, non solo in termini di consensi, ma anche di linea politica, che non appare più così marcata e chiaramente caratterizzata, come agli inizi, a fianco della destra.\r\n\r\nÈ una stagione che se ne va, secondo l’ordine naturale di ogni cosa. E quando una barca affonda, conviene essere un semplice marinaio che comandante, sempre l’ultimo a lasciare la nave. Capire, oggi, in quali acque navighi ora Forza Italia e, soprattutto, verso quali sponde sia diretta, non è così scontato. Se poi il timone è in  mano ad altri che per di più non sono sulla tua stessa “linea d’onda”, ecco che per Marini il materializzarsi di una scialuppa di salvataggio chiamata: “Rivolta l’Italia” ha del provvidenziale.\r\n\r\nPoliticamente orfano dell’amico di sempre, Claudio Ubertini, che sta passando tra le fila di Fratelli d’Italia, anche Giulio Marini, finito dietro le quinte nell’attuale organizzazione forzista, potrebbe presto tornare in campo con un ruolo di primo piano all’interno di quello che potrebbe diventare un nuovo soggetto politico.\r\n\r\n“Sono tra i fondatori di questa associazione nata due anni fa – dice – finora non è stata utilizzata, ma in futuro potrebbero esserci delle interessanti evoluzioni. Bisognerà capire se ci sarà uno spazio programmatico per inserirsi”.\r\n\r\nCondizione la cui possibilità di realizzazione è strettamente connessa alle sorti di Forza Italia. “Ventiquattro anni fa Forza Italia è nata con delle idee precise e un programma chiaro ed efficace – prosegue Marini – se dovesse perdere la sua azione propulsiva o modificare il suo indirizzo programmatico, molte persone sarebbero pronte a tenere vive le sue idee. Per questo abbiamo formato questo contenitore”, spiega ancora Marini. Uno spazio, a livello provinciale, ancora vuoto come rappresentanza, che riconsegnerebbe a Marini un ruolo di vertice nell’organizzazione di quello che potrebbe diventare un vero e proprio partito.\r\n\r\nCon il senno del poi, alla luce di quanto sta accadendo attualmente sul quadro politico nazionale e locale, alcune parole della presentazione di Rivolta l’Italia pubblicato sul sito ufficiale, suonano particolarmente profetiche: “Ci rivolgiamo a chi ha sempre condiviso queste idee, a chi c’era nel ’94, a quelli che se ne sono andati, a quelli che avrebbero voluto esserci, ma erano troppo giovani o non erano ancora nati, a quanti vorrebbero tornare alla purezza degli inizi, a chi non è più andato a votare, e a chi non c’è ancora mai andato, ai delusi che non hanno perso la speranza, a tutti quelli che sono disposti a ricominciare da capo“.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.