Home Politica Primarie, Egidi (Pd): «Possibile voto anche dell’elettorato non direttamente espressione del Pd»
Primarie, Egidi (Pd): «Possibile voto anche dell’elettorato non direttamente espressione del Pd»

Primarie, Egidi (Pd): «Possibile voto anche dell’elettorato non direttamente espressione del Pd»

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Le primarie del Pd sono oramai veramente dietro l’angolo. La mozione Renzi-Martina già sente sua una conferma del risultato ottenuto con il voto dei circoli con cui si è attestata a circa il 66,7%, contro il 25,3% della mozione Orlando che, ovviamente, spera in un ribaltamento del risultato. Eventualità difficile a credersi. Anche se nelle primarie del 30 aprile altre variabili entreranno in gioco. Una di queste è certamente la possibilità che partecipino al voto anche elettori non direttamente espressione del centrosinistra, a differenza della prima fase del congresso che si è compiuta all’interno dei circoli, quindi tra gli iscritti al Pd. E con la massa di un elettorato moderato, non necessariamente legato al centrosinistra, altre dinamiche potrebbero inserirsi nella determinazione del risultato finale. Si tratta ovviamente di semplici esercitazioni «teoriche» che si fanno nella surreale palestra politica, e che a livello locale ha in un certo senso «acceso» l’intervento dell’ex presidente del consiglio comunale di Viterbo, Antonella Bruni, annunciando in una nota stampa: «pur essendo una donna di centrodestra, voterò alle primarie e sosterrà Enrico Panunzi».\r\n\r\n«La vicenda mi sembra evidente – commenta Andrea Egidi il segretario provinciale di Viterbo del Pd candidato all’assemblea nazionale nella mozione Renzi – Bruni lega una sua scelta, fatta anche con coraggio, a una vicenda più specifica, non solo a un quadro generale», dice Egidi in riferimento, probabilmente, al supporto che avrebbe offerto Enrico Panunzi alla battaglia a favore della realizzazione del parco canile, per la quale la Bruni si è spesa in prima persona. «Lei dice sono una donna di centrodestra, ma andrò a votare alle primarie del Pd, facendo con ciò un gesto anche provocatorio verso la sua parte politica – afferma Egidi – sollecitandola, in un certo senso, a utilizzare, come fa il Pd, questi strumenti di democrazia. Lega poi il suo voto a una vicenda specifica di governo del territorio, rispetto alla quale ha trovato vicino, in quella battaglia, immagino, la figura del consigliere Enrico Panunzi,  che cita espressamente. Quel giorno non ci sarà né il mio nome, né quello di Panunzi, ma è chiaro che le primarie si fanno anche grazie ai candidati al nazionale. In altre parole:  c’è anche una dose di rapporti politici, talvolta legati ad azioni di governo, che in questo caso ha fatto Enrico Panunzi, ma che non hanno legami con una valutazione più generale. A differenza dell’altra volta, c’è da capire quanto un pezzo di elettorato moderato, non direttamente espressione del Pd e del centrosinistra senta l’esigenza di dare un contributo alla leadership di Renzi. Mi sembra un po’ questo il tema. La volta scorsa c’era un pezzo di mondo moderato che fondamentalmente aveva poco a che fare con noi, ma che spontaneamente decise di affidare il voto a quella leadership. Secondo me, in alcune occasioni, abbiamo anche letto male quella dinamica. Dovevamo comprendere  che era un contributo in parte anche spontaneo e invece abbiamo fatto teorie. Persone che non stanno con il Pd, potrebbero andare a votare: è anche naturale in una dinamica di questa natura. Siamo un partito che esprime in tutte le liste e mozioni quadri dirigenti autorevoli che svolgono una funzione di governo»\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.