Home Politica Egidi accoglie Melilli: “Nessuno ha esclusiva su sostegno a Renzi”. Il gruppo di Serra diserta l’incontro

Egidi accoglie Melilli: “Nessuno ha esclusiva su sostegno a Renzi”. Il gruppo di Serra diserta l’incontro

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“Gli ultimi saranno i primi”: non è sempre una buona profezia, non lo è, almeno, per i renziani della prima ora che, in vista del congresso del 30 aprile, si sono ritrovati a “sgomitare”, in un certo senso, con chi è salito strada facendo sul carro dell’ex premier italiano. E, così, all’incontro con Fabio Melilli al Decò, a Valle Faul, il segretario provinciale del Pd di Viterbo, Andrea Egidi, coglie l’occasione per fare chiarezza:  “Non c’è l’esclusività di nessuno,  era chiaro che la mozione Renzi avrebbe raccolto molte figure, a sua sostegno c’è un mondo composito”. Non la penserebbe proprio così il gruppo di Serra, fin dall’inizio a fianco di Renzi, che ieri ha disertato in blocco l’incontro con Melilli e che coltiverebbe una diversa concezione dal renzismo da quella di Egidi. Una divaricazione che potrebbe riservare a breve qualche sorpresa. Intanto si stanno componendo le liste anche a Viterbo: ce ne sarebbero due a sostegno di Renzi, una formata da Fioroni e un’altra proprio dal segretario provinciale Andrea Egidi, dove, è ragionevole attendersi, andrà a confluire la corrente di Serra. All’interno del Pd locale ci sarebbero, dunque, forti scosse di assestamento, avvertite anche in Comune, nell’ultima seduta di consiglio, dove la componente dei Serra-renziani ha disertato il primo appello, presentandosi solo al secondo, ma soprattutto avrebbe messo nel mirino l’assessore Sonia Perà, vicina ad Egidi. Il segretario provinciale del Pd, però, va dritto per la sua strada e ieri, intanto, ha fatto gli onori di casa al segretario regionale Fabio Melilli, alla presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini, alla deputata Alessia Morani, e ad Alessio Trani. In platea si è visto anche Alessandro Mazzoli che sostiene la candidatura di Orlando, come Enrico Panunzi, anche lui avvistato fuori il locale. Tutti i relatori hanno concordato su un punto: “Inutile avere un segretario se poi sparisce il partito che deve tornare ad essere il fulcro della politica per il paese”. “La riforma costituzionale era la ragione di esistere del nostro governo – ha detto Melilli –  Avrebbe segnato un cambio di passo, ma siamo stati sconfitti. In questi anni abbiamo comunque cambiato il paese, affrontato i problemi alla radice. Dentro quel “No” al referendum costituzionale c’erano ragioni che non avevano nulla a che fare con la riforma. Ora ci giochiamo la possibilità di far restare il Pd il fulcro del cambiamento del paese. Noi riteniamo che Renzi possa continuare a essere il leader della politica italiana e vogliamo che il Pd si collochi sul terreno delle riforme ardite”. “La sfida non è rivolta al nostro interno, non miriamo a contarci – dice Catiuscia Marini –  ma è indirizzata all’esterno, dove dobbiamo mantenere la credibilità del Pd. Il nostro è un partito popolare, non populista, dobbiamo salvaguardare il suo profilo, ecco perché sostengo Renzi”. La deputata Pd, Alessia Morani, esordisce, invece, complimentandosi per la bellezza della città di Viterbo: “Ero qui già alle 17,30 – dice – e ho approfittato per fare un giro, avete una città veramente bella”. Passando al congresso Morani afferma: “Ho sostenuto Bersani e sono entrata in Parlamento per poi rendermi conto, quasi immediatamente, che la classe dirigente che sedeva su quei banchi, era completamente inadeguata. La leadership di Renzi ha qualcosa in più. Il quattro dicembre è stata l’apoteosi: non dimenticherò mai le immagini che sono passate in televisione dei nostri colleghi di partito che festeggiavano la sconfitta del sì”.

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.