Home Politica L’effetto Serra può far evaporare le terme del Paliano, Marini: “Hanno messo il bastone tra le ruote all’imprenditore”

L’effetto Serra può far evaporare le terme del Paliano, Marini: “Hanno messo il bastone tra le ruote all’imprenditore”

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L’effetto Serra potrebbe far evaporare le terme del Paliano, un progetto di 55 mila metri cubi di area termale, cioè “sette volte più grande delle Terme dei Papi”, ha spiegato in commissione l’imprenditore proponente, Domenico Belli, con annessa una parte residenziale. Proprio questa ha, in un primo momento, diviso la maggioranza tra favorevoli e contrari, mettendo la prospettiva di realizzare un polo termale di grande importanza, che potrebbe far decollare il termalismo viterbese e creare molti posti di lavoro, in secondo piano rispetto al timore di vedere materializzarsi un “mostro” di cemento. Lo scoglio è stato superato votando a maggioranza, nella scorsa seduta di consiglio comunale, l’emendamento proposto dal consigliere Francesco Serra che dispone  la diminuzione dal 30% al 20% della parte residenziale, che dovrebbe aprire la strada, salvo sorprese dell’ultimo minuto, all’adozione del progetto il 27 ottobre in consiglio comunale da parte della coalizione che governa Palazzo dei Priori.\r\n\r\nSembrerebbe, dunque, arrivato il momento di attaccare una medaglia sul petto del primo cittadino, Leonardo Michelini, per essere finalmente riuscito a sbloccare un progetto che giace nei cassetti da anni e che potrebbe far lievitare l’offerta di termalismo da parte della città di Viterbo. E invece no. Nonostante la disponibilità dimostrata dall’imprenditore ad accettare la riduzione della cubatura residenziale, l’amministrazione Michelini è riuscita ad avvitarsi su se stessa, pur avendo trovato un accordo tra tutte le parti della maggioranza, complicando una pratica che poteva finalmente arrivare a compimento e che invece così rischia di tornare punto a capo. Sembrerebbe, infatti, che l’aver votato prima gli emendamenti proposti da Serra, poi l’adozione del piano, rimandata al 27 ottobre, porti a ripetere tutta la procedura dall’inizio: la presentazione, quindi, di un nuovo piano con le variazioni apportate, l’istruttoria, il parere tecnico e così via. La realizzazione del polo termale, nonostante l’accordo raggiunto dalla maggioranza, potrebbe così slittare alle calende greche. Sarebbe stato diverso se si fosse adottato prima il piano e poi in un secondo momento le modifiche. La strada amministrativa scelta dalla maggioranza di Michelini per accogliere le richieste di Serra potrebbe quindi riaprire e riallungare i termini dell’adozione del progetto facendo, infine, decadere l’interesse dell’imprenditore proponente che attende già da una decina di anni il benestare del Comune per procedere con la realizzazione dell’opera. “La strategia della maggioranza non è comprensibile – dichiara Giulio Marini (FI) – con quegli emendamenti hanno messo il bastone tra le ruote alla società proponente il progetto. È stato adottato un sistema che potrebbe creare un forte problema all’imprenditore e bloccare tutto l’iter procedurale imponendo lo stop del piano. Prima di portare la pratica in consiglio forse Michelini avrebbe dovuto verificare la volontà di tutti di approvarla, votando così la delibera già predisposta e non modificarla in corso di discussione. Gli emendamenti non dovevano essere fatti. È ovvio ora che riparte tutto l’iter. Un’imboscata bella e buona all’imprenditore”

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.