Home Politica Emergenza migranti, Mazzoli e Terrosi (Pd): “Prefettura non opera secondo indirizzi governo, sfondata la soglia del 3 per mille”
Emergenza migranti, Mazzoli e Terrosi (Pd): “Prefettura non opera secondo indirizzi governo, sfondata la soglia del 3 per mille”

Emergenza migranti, Mazzoli e Terrosi (Pd): “Prefettura non opera secondo indirizzi governo, sfondata la soglia del 3 per mille”

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A Viterbo, oramai, è emergenza migranti e l’attività della Prefettura di Viterbo finisce nel mirino dei parlamentari Pd, Alessandro Mazzoli e Alessandra Terrosi, che in una conferenza stampa, stamattina, hanno assunto una posizione molto critica verso l’operato del Palazzo del governo di piazza del Comune. Sempre più spesso i comuni della Provincia, e recentemente anche il capoluogo, segnalano arrivi improvvisi e consistenti di richiedenti asilo accolti, secondo le testimonianze, in strutture o aree non idonee per motivi urbanistici e sociali.\r\n\r\nLa vicenda sta suscitando tensioni sempre maggiori, tanto che anche alcune forze politiche si stanno mobilitando. L’ultima iniziativa, in ordine temporale, è proprio degli onorevoli Alessandro Mazzoli e Alessandra Terrosi che in un’apposita interrogazione chiedono al Ministro dell’Interno: “Quali iniziative intenda assumere con tempestività per verificare come mai la Prefettura di Viterbo risulti essere così distante dall’osservanza delle prescrizioni ministeriali, e conseguentemente far sì che il Prefetto si attenga al rispetto del patto siglato tra Anci e Governo per avere un’equa distribuzione sul territorio al fine di evitare il verificarsi di pericolose tensioni come purtroppo si registrano”.\r\n\r\nLa critica mossa alla Prefettura di Viterbo da parte dei deputati Pd sarebbe “l’inosservanza delle norme sullo Sprar che escludono da ulteriori forme di accoglienza i comuni aderenti alla rete o che hanno manifestato la volontà di aderirvi, come ribadito dalla circolare 11 ottobre 2016 del Ministero dell’Interno inviata a Prefetti, e anche il superamento della soglia di migranti ospitati nella Tuscia”.\r\n\r\nLa goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbe stata proprio Civitella Cesi, frazione del Comune di Blera, aderente allo Sprar, che sarebbe dovuta restare esclusa da ulteriori arrivi, che invece si sono verificati. “L’otto novembre – dice Mazzoli – sono arrivate 24 donne richiedenti asilo ospitate in una struttura senza acqua, né luce.” La situazione non sarebbe diversa in altre parti del territorio, con arrivi continuativi di migranti che, secondo Mazzoli e Terrosi, avrebbero fatto saltare le quote di ripartizione sul territorio italiano stabilite negli accordi con l’Anci. Nell’interrogazione al Ministro Alfano i due deputati Pd scrivono, infatti: “La provincia di Viterbo in base all’ultimo censimento, risulta avere una popolazione residente pari a 320 mila abitanti e che volendo rispettare il criterio del 3 per mille si dovrebbe prevedere l’accoglienza di circa 1000  migranti. Ad oggi la Prefettura ha comunicato la presenza di 1100 profughi, ipotizzando nei prossimi otto, dieci mesi di raggiungere i 2000 arrivi. Il territorio in questione per la maggior parte dei casi è caratterizzato da comuni con una popolazione non superiore ai 5000 abitanti, occorrerebbe una maggiore azione di raccordo da parte della Prefettura proprio per evitare situazioni che possono alimentare pericolose tensioni”.\r\n\r\n “Ci stiamo incamminando su una strada che non ci convince”, dice Mazzoli” la Prefettura sta operando diversamente dalle indicazioni del governo e da quelle che emergono dagli accordi intercorsi tra governo e autonomie locali.  “Se guardiamo sul sito della Prefettura di Viterbo – prosegue – sullo Sprar non troviamo nulla, c’è invece un lungo elenco di avvisi per manifestazioni di interesse”, dice, richiamando i più recenti uno ad uno: “Il primo luglio è stato emanato un bando per 270 richiedenti asilo, il 25 agosto per 72, il 22 settembre per  400. Non si fa nessuna programmazione contrariamente all’indirizzo nazionale e agli accordi tra governo e rappresentanze locali – dice Mazzoli – non si guarda dove è già attivo lo Sprar e si decide confinando i comuni in un ruolo di subalternità. Situazioni critiche ci sono a Acquapendente, San Lorenzo Nuovo, Montefiascone, Vetralla, Canino e infine i container a Viterbo. Bisogna cambiare approccio – dice Mazzoli – trasparenza, programmazione e percorsi condivisi, concertati con il territorio. Per noi la via maestra resta lo Sprar che promuove un modello diffuso di accoglienza sul territorio in piccoli nuclei. Siamo contrari alle grandi concentrazioni in un unico posto che disincentivano lo Sprar. Quale comune aderirebbe sapendo poi di essere esposto a flussi ulteriori e non previsti? Vogliamo l’istituzione permanente presso la Prefettura di un tavolo dei sindaci affinché possano essere informati in tempo reale di qualunque cosa accada. Perché la Prefettura non ha impiegato questi mesi dedicati alla pubblicazione di manifestazioni di interesse a parlare e a programmare con i Comuni?\r\n\r\n“Questa non è più un’emergenza – dice Terrosi – dobbiamo preparare una risposta i strutturata. Nell’ultima riunione con il Prefetto, il 20 giungo scorso, i sindaci non sono stati informati di questa imminente emergenza sfociata nella serie di manifestazioni di interesse pubblicate sul sito della Prefettura. Prima accoglienza non significa ammassare in uno stesso posto tante persone, secondo noi anche questa fase deve seguire il modello promosso dallo Sprar. Ormai siamo fuori dai numeri, i comuni dell’Alta Tuscia hanno inviato una lettera alla Prefettura per chiedere di ripristinare le giuste proporzioni. I sindaci sono tenuti completamente fuori e non vengono avvertiti nemmeno nel momento dell’assegnazione, devono sempre forzare la mano per avere informazioni, quando in altre parti d’Italia si fanno addirittura protocolli con la Prefettura.”.\r\n\r\nAlla conferenza stampa di stamattina anche il sindaco di Blera Elena Tolomei: “Quando viene calato un Cas in una comunità si creano delle relazioni sociali tra queste persone e gli abitanti,  poiché un richiedente asilo si ferma sul territorio per circa diciotto mesi. Avrei gradito instaurare un rapporto con la Prefettura per individuare un percorso condiviso e fare la nostra parte. Andremo comunque avanti con lo Sprar”.\r\n\r\nAltra testimonianza quella del sindaco di Vetralla, Francesco Coppari: “Quando mi sono insediato qualche mese fa c’erano già trenta migranti, ora siamo a settanta in un comune di 13 mila abitanti già siamo fuori limite. La Prefettura ha un atteggiamento ambivalente, da una parte sembra ascoltare le nostre proposte poi agisce autonomamente”.\r\n\r\n“Sono mesi che con il coordinamento provinciale proviamo a dare un contributo politico alla gestione dei migranti – dice Andrea Egidi segretario provinciale Pd – speriamo che il Ministero intervenga, non capisco perché non si riuniscano le associazioni e gli enti locali intorno a un tavolo, sarebbe una decisione valida anche per far emergere il buon lavoro che molte realtà che operano nell’accoglienza fanno da sempre sul nostro territorio”\r\n\r\n \r\n\r\nTiziana Mancinelli

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.