Home Politica Sessanta migranti a lavoro per il comune di Viterbo a costo zero: firmato protocollo con la cooperativa Tre Fontane.
Sessanta migranti a lavoro per il comune di Viterbo a costo zero: firmato protocollo con la cooperativa Tre Fontane.

Sessanta migranti a lavoro per il comune di Viterbo a costo zero: firmato protocollo con la cooperativa Tre Fontane.

0
0

Viterbo – Firmato nella Sala Rossa del sindaco di Viterbo Giovanni Arena un protocollo con la cooperativa che gestisce il Cas Tre Fontane per l’impiego lavorativo dei richiedenti asilo. Il comune di Viterbo, in base a questa intesa, impiegherà i migranti in piccoli lavori riguardanti la pulizia della città: raccolta foglie, erbacce, cicche, rami che ostruiscono il passaggio ai mezzi del servizio igiene urbana.  Il Comune ha così raccolto l’idea lanciata dal Prefetto Giovanni Bruno che l’ha già sperimentata a Vibo Valentia. Il progetto partirà in via sperimentale e avrà la durata di sei mesi. Oggi la presentazione e la firma del protocollo in Comune con il sindaco Giovanni Arena, il prefetto Giovanni Bruno, il vice sindaco Enrico Maria Contardo, il consigliere comunale Stefano Caporossi, la segretaria generale e i rappresentanti della cooperativa Tre Fontane.

«Si tratta di un protocollo che va in aiuto a chi vuole integrarsi in modo regolare nel nostro territorio nell’ambito delle attività di volontariato per i progetti di inserimento sociale dei migranti nel comune di Viterbo – ha esordito il primo cittadino -. Vedremo all’opera un discreto numero di migranti, sessanta, settanta. Sarà un impatto visivo evidente. Sono convinto che i cittadini apprezzeranno questa iniziativa. Molto spesso sento dire che questi ragazzi stanno senza fare niente, anche perché i corsi di formazione e le altre attività previste dal sistema di accoglienza, non li  impiegano per tutto il giorno. Grazie a questo protocollo faranno piccoli lavori di pulizia della città che saranno coordinati da Viterbo Ambiente – spiega il sindaco Arena -.  Non possiamo pretendere lavori specializzati. Ma è il gesto che conta. Vogliamo dare il messaggio che Viterbo è una città solidale, che fa accoglienza. Spero che in futuro si possa proseguire su questa strada. Si tratta di gente tranquilla che vuol rendersi utile. Ecco perché quando il Prefetto mi ha accennato questa cosa, ho accettato convinto della bontà del progetto».

Favorire l’integrazione dei migranti che si trovano in città, è stato il concetto ribadito dal prefetto, Giovanni Bruno: «È un modo per farli inserire nella comunità. Potranno essere impiegati in diverse attività e iniziative sociali, dando così un contributo alla società e al Comune». L’auspicio del Prefetto è che la stessa strada possa essere presto seguita pure dai Comuni della provincia.

Giovanni Arena specifica da parte sua che: «Il costo per il comune sarà zero. Per quel che riguarda guanti, casacche, furgoni per spostamenti ci penserà la cooperativa».

Soddisfazione da parte del direttore commerciale della cooperativa Tre Fontane, Cosimo Zurlo: «Lei – ha detto rivolgendosi a Giovanni Arena – è tra i primi cittadini che si sono distinti per senso civico e accoglienza. C’è grande riconoscenza  da parte dei nostri ospiti verso la città di Viterbo. E in proposito voglio rivolgere un grande plauso alla cittadinanza che lei rappresenta – ha detto ancora in direzione di Arena – Avete dato prova di una forma di accoglienza che va al di là di ogni immaginazione. I ragazzi sono entusiasti di restituire qualcosa alla cittadinanza, soprattutto in un periodo storico complicato come questo.  Voglio ringraziare anche il Prefetto Giovanni Bruno. Sentiamo di non essere più soli, noi che siamo in prima linea  in queste tematiche. Sua eccellenza – dice rivolto al Prefetto – viene personalmente a verificare che i servizi svolti siano rispondenti alla normativa vigente».

Arena da parte sua cerca di immaginare la reazione dei suoi concittadini: «Mi auguro – dice – che anche i viterbesi saranno contenti e soddisfatti  di vedere all’opera questi cittadini provvisori».

Il consigliere comunale Stefano Caporossi, invece, mette in luce: «la sensibilità dell’amministrazione comunale e del Prefetto, è stata di ispirazione per l’ideazione di questo progetto. Ci siamo resi conto del desiderio che questi ragazzi avevano di restituire qualcosa alla città che li ospita. Credo che questa iniziativa si rivelerà qualcosa di unico e importante».

Il vice sindaco Enrico Contardo fornisce maggior dettagli sul progetto: «Vedremo come  far intervenire questi ragazzi. Dovendo fare lavori senza l’utilizzo di attrezzature particolari, abbiamo pensato di impiegarli nel verde pubblico, parliamo di togliere gli infestanti su strade e marciapiedi, di raccogliere le tante foglie che in questo  momento rendono le strade impraticabili. Vedere cinque, sei squadre che lavorano tutte insieme, farà piacere a viterbesi».

Si pensa se iniziare dalla “frazioni e andare verso il centro”, oppure “cominciare dalle entrate principali della città”

Arena immagina anche di farli intervenire a sostegno dei “senza fissa dimora, che stanno peggio di loro”. “In Italia sono pochissime le città che hanno intrapreso questi progetti” afferma orgogliosamente il primo cittadino.

Il direttore commerciale spiega che “saranno tutti identificati con una casacca recante il logo del comune di Viterbo e quello della cooperativa Tre Fontane con la frase “Integriamoci” che attraversa un cuore. Parteciperanno tutti su base volontaria, sono tutti coperti dalla previste assicurazioni. Da parte dei nostri ospiti – prosegue Zurlo – abbiamo ricevuto un’adesione molto alta. Credo che riusciremo a vedere a lavoro 5 o 6 squadre ciascuna di 10 persone».

 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.