Home Attualità Chiusura via San Lorenzo. Bocciato il provvedimento di Ricci (Pd), attività e posti di lavoro a rischio, commercianti inferociti: “Qui non passa più nessuno, rischiamo di chiudere”

Chiusura via San Lorenzo. Bocciato il provvedimento di Ricci (Pd), attività e posti di lavoro a rischio, commercianti inferociti: “Qui non passa più nessuno, rischiamo di chiudere”

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I commercianti di via San Lorenzo sono “tutti d’un sentimento”: “Drammatica e disastrosa per le attività economiche la chiusura al traffico e l’istituzione della ztl in via San Lorenzo”.\r\n\r\nIl provvedimento adottato dall’assessore Alvaro Ricci viene visto da queste parti come l’ultima e definitiva mannaia calata su quelle poche attività che erano riuscite a salvarsi dalla crisi che ormai da tempo attanaglia l’Italia. Non che gli operatori commerciali non siano d’accordo alla chiusura veicolare del centro, ma chiedono un provvedimento “intelligente” rispetto a quello adottato, che ha avuto lo stesso effetto, a loro dire, di una bomba atomica, desertificando vie e piazze.\r\n\r\n“Questa non è una via di passeggio”, dicono, “perché chiuderla per così tante ore?”\r\n\r\nSecondo gli operatori economici intervistati, infatti, le persone a piedi ci sarebbero solo alla sera e durante le iniziative culturali. Al di fuori di questi momenti, dicono: “Qui non passa un cane a piedi”. E i turisti nemmeno  a pensarci: “Qui il turismo durante l’anno non c’è”, sostengono.\r\n\r\nC’è anche chi fa presente un problema sicurezza in queste vie dove “i residenti sono rimasti pochissimi, le strade sono poco illuminate e ora sono sparite anche le auto”.\r\n\r\n“Il lavoro ha molto rallentato – dice la titolare della panetteria (guarda il video) –  c’è stato un netto calo delle vendite, del resto io lavoro soprattutto di mattina e il pomeriggio con la pizzeria, ma chi parcheggia al Sacrario, pagando un euro, per venire a comprare un filoncino di pane? Anche se la qualità dei nostri prodotti è rinomata, le persone sono attirate dalla comodità. Qui non ci sono più tanti negozi, perché la gente dovrebbe venire a passeggiare? Ci sono soprattutto bar e ristoranti che lavorano di sera e il fine settimana prosegue -. Non c’è niente che possa attirarla, soprattutto nelle brutte giornate. Qui il turismo durante l’anno non c’è, escludendo quei quaranta giorni del Caffeina Christmas Village e del Caffeina estivo. Le attività commerciali hanno risentito molto della crisi generale che c’è nel paese, lo Stato, poi, ci mette del suo, andare avanti è sempre più difficile. Si sono salvate le attività storiche, ma gli altri non ce l’hanno fatta. Anche noi stiamo sul filo del rasoio, andiamo avanti con fatica, solo con la mia attività lavorano otto famiglie, già era difficile prima. Figuriamoci ora: questa chiusura proprio non ci voleva.  Non so come andremo a finire. Noi siamo favorevoli alla chiusura del centro storico, ma in modo intelligente. Chi conosce questa via sa benissimo che durante il giorno non c’è la passeggiata e mai ci sarà. C’è stata una volta, quando c’era l’ospedale vecchio e gli uffici. Oggi non c’è più. La chiusura della via può essere valida nel fine settimana, durante tutti gli altri giorni non ha senso, secondo me. Il Comune ci aveva promesso che sarebbe stata fatta una riunione. So che c’è stata, ma non hanno avvisato tutti i commercianti, solo i ristoranti.  Io non c’era perché non sono stata avvisata, ci tengo a dirlo, ma mi è stato riferito della promessa di chiudere solo nel fine settimana. Così non è stato”.\r\n\r\nAnche M.P.  che gestisce un’altra attività in via San Lorenzo non usa mezzi termini: “Dopo la chiusura al traffico veicolare la situazione è critica, penosa. Come tutte le cose che vengono fatte a Viterbo, non c’è stata nessuna programmazione. Noi siamo favorevoli alla chiusura del centro, ma solo se fatta con criterio. Poteva essere un provvedimento graduale, adottato d’estate, ad esempio. Il Comune dovrebbe cercare di incrementare le attività in queste vie, proprio su via San Lorenzo, invece, un lato completo è buio, ci sono stabili abbandonati. Non c’è un servizio navetta. Il Comune dovrebbe istituire un tavolo con commercianti e residenti, anche se quest’ultimi credo siano fuggiti dal centro storico.  Non ci sono più nemmeno gli uffici. Tutto viene decentrato fuori. Una cosa, però, è certa: per ripopolare il centro non servono queste iniziative improvvisate e mal organizzate, serve che l’amministrazione riporti i servizi al centro”.\r\n\r\nUn disastro anche secondo la titolare di un noto negozio di abbigliamento che afferma: “Con l’istituzione della ztl la situazione è cambiata in modo disastroso. Noi lavoriamo con clienti di una certa età che sapevano di poter parcheggiare qui vicino, cosa ora non più permessa. In questa via, soprattutto il pomeriggio, non c’è alcuna circolazione né di veicoli né di persone a piedi. La chiusura ha dato il colpo di grazia ai negozi rimasti, contribuirà alla chiusura di diverse attività nei prossimi mesi. Io sono favorevole a vietare il transito delle auto nei centri storici.  Ma questo non è un quartiere dove ci sono tanti negozi aperti come era tempo fa. Cosa viene a vedere la gente? La chiusura doveva essere mirata nei week end, e durante la settimana essere limitata al tardo pomeriggio, qui la gente a piedi c’è dalle otto di sera in poi quando viene a fare gli aperitivi. Ci era stato detto che questa chiusura era una prova”, dice.\r\n\r\nSposa la stessa posizione anche il titolare di un alimentari: “La situazione è peggiorata drammaticamente, gli abitanti sono pochi, prima si fermava qualcuno di passaggio e ora non c’è più nemmeno questo. C’è metà della gente che c’era prima. E poi è buio, le strade sono sconnesse i residenti, pochissimi, hanno anche paura ad attraversare questi vicoli con poca illuminazione ora che non passa più nessuno”.\r\n\r\n \r\n\r\nTiziana Mancinelli\r\n\r\n(Guarda il video delle interviste clicca qui)\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.