Home Politica Commissioni, la Lega “argina” le richieste di Fratelli d’Italia ed elegge Caporossi (Lega) presidente della quarta commissione.
Commissioni, la Lega “argina” le richieste di Fratelli d’Italia ed elegge Caporossi (Lega) presidente della quarta commissione.

Commissioni, la Lega “argina” le richieste di Fratelli d’Italia ed elegge Caporossi (Lega) presidente della quarta commissione.

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ViterboLa Lega mette i puntini sulle “i” a Fratelli d’Italia, e propone il nome di Stefano Caporossi come presidente della quarta commissione. Il partito di Giorgia Meloni non ci sta, pare che avesse chiesto di non fare nomi e rinviare la votazione in attesa di un accordo con gli alleati sulla spartizione delle presidenze delle varie commissioni, così davanti alla proposta della Lega di Caporossi, cala il nome di Andrea Micci. Si va allo scontro. Nessuno dei due ottiene i voti per essere eletto: sospensione della seduta di commissione, piuttosto animata, che raggiunge l’apice in uno scontro verbale tra Santucci (Fondazione) e Perlorca (Lega), e riunione nella stanza del presidente del consiglio, Stefano Evangelista, per cercare un accordo. Niente da fare. Fratelli d’Italia punta i piedi. La Lega pure, in virtù di una posizione piuttosto chiara. Secondo i leghisti, infatti, Fratelli d’Italia avrebbe già molte deleghe assessorili pesanti quali: Urbanistica, Lavori Pubblici, Cultura, Turismo, per cui la presidenza delle corrispondenti commissioni che, secondo l’articolo 13 svolgono funzioni di “indirizzo e controllo politico amministrativo” dovrebbe essere assegnata agli altri partiti per una questione di “equilibrio” . Ci sarebbe stato, secondo Fratelli d’Italia, un accordo tra Lega e Forza Italia per acquisire le presidenze delle commissioni, da qui la decisione di rompere l’asse non votando Stefano Caporossi che ha assunto la presidenza della quarta commissione alla ripresa della seduta grazie ai voti dei forzisti, che vorrebbero la presidenza della terza, e di Pd. Andrea Micci al rientro in sala aveva ritirato la sua candidatura. Non vota Fratelli d’Italia.  Ma la Lega porta a casa ugualmente il risultato, a dispetto dei meloniani che promettono “burrasca”. Ci sarebbe, infatti, l’intenzione di fare “maretta” sull’approvazione del rendiconto di gestione già da stamattina in seconda commissione. Una sorta di minaccia che non scompone per nulla i leghisti, in primis il senatore Umberto Fusco che tira dritto per la sua strada. Intanto ieri è saltata l’elezione del presidente della prima commissione. Al momento di votare la maggioranza è uscita tutta dall’aula, dove è rimasta solo la minoranza. Stamattina dovrebbe esserci l’elezione del presidente della quinta. Da vedere ora l’atteggiamento di Fratelli d’Italia. Continuare sulla strada della minaccia di togliere il sostegno agli alleati all’approvazione del rendiconto potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio per i meloniani, che potrebbero ritrovarsi costretti, dall’impuntata leghista, o a dover mettere in pratica il loro intento, facendo venire meno i numeri all’approvazione del rendiconto e degli equilibri di bilancio, con le devastanti conseguenze del caso, o a una clamorosa retromarcia. Il braccio di ferro, in questo caso, non sembra la via più “saggia” da seguire. Anche perché, che qualcuno possa essere disposto a mandare tutto a carte quarantotto a pochi mesi dalle elezioni per una presidenza di commissione, detenendo il nucleo fondamentale degli assessorati, è veramente un’ipotesi che sta poco in piedi, a meno di apparire ridicola e avventata.

Tiziana Mancinelli

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Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.