Home Politica Consiglio comunale: “Prefettura rispetti le regole. Questo sistema di accoglienza non lo vogliamo. Cooperative romane su San Martino”

Consiglio comunale: “Prefettura rispetti le regole. Questo sistema di accoglienza non lo vogliamo. Cooperative romane su San Martino”

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Consiglio comunale in seconda convocazione, si abbassa il numero dei consiglieri che devono necessariamente essere presenti per lo svolgimento della seduta e la serie di consigli saltati per mancanza del numero legale finalmente si interrompe.\r\n\r\nLa Sala d’Ercole ieri è tornata ad accendersi sul dibattito politico. Seduta dedicata alla interrogazioni. Tante, accumulate in questi mesi di consigli annullati. Sui tanti interrogativi da esporre a sindaco e giunta ce n’è uno che “frulla” in testa a tutti i consiglieri, maggioranza e opposizione. Cosa sta facendo la Prefettura sull’immigrazione? E soprattutto: “cosa sta facendo il Comune per mettere un freno alla Prefettura?” Lo dicono i consiglieri, dimostrando una certa irritazione per campi di accoglienza che spuntano come funghi e danno vita a grandi concentrazioni di immigrati contro lo spirito dello Sprar che il Comune di Viterbo ha adottato dal 2003 e che prevede piccoli nuclei diffusi sul territorio.\r\n\r\nAd aprire le “danze” è la consigliera comunale Martina Minchella (PD) (Guarda il video) che si fa portavoce dei timori dei residenti di San Martino circa l’ipotesi della prossima apertura di un altro centro di accoglienza. L’ultimo di una serie che sta diventando sempre più lunga: quello di via Emilio Bianchi, aperto in barba alla presenza di quattro scuole sulla stessa via e alle proteste dei genitori, quello al campo sulla Cassia Nord vicino alla ex Fiera di Viterbo, nonostante il Comune abbia intimato lo sgombero entro 90 giorni dal fine lavori di un’opera che,  oltre tale limite, sarà considerata abusiva in quanto sorta a scopi “residenziali” su un terreno produttivo. Ora potrebbe arrivarne un altro a San Martino, anche qui si parla di grandi numeri: “Mi hanno chiamato molti cittadini preoccupati – dice Minchella – si parla dell’arrivo di cento, centocinquanta migranti. C’è una gara e una procedura in corso – continua – mi chiedo come si sappia già che ci siano cooperative di Roma che stanno lavorando per portare migranti a San Martino. Un Comune con 60 mila abitanti non può accogliere in proporzioni smisurate, viene meno un progetto struturato di accoglienza e integrazione”.\r\n\r\nC’è poi un altro edificio segnalato da Chiara Frontini (Viterbo 2020): “Pare che ci siano una ventina di migranti tra i 20 e 25 anni. Altro che Grande Fratello”. È ancora Frontini a prospettare una via d’uscita al sindaco Michelini su una situazione, quella dei migranti, che rischia di diventare incandescente e ad alto potenziale di rischio sociale. “C’è una circolare del Ministero dell’Interno – dice Frontini – che prevede una clausola di salvaguardia a favore di quei Comuni, come quello di Viterbo, che hanno adottato lo Sprar o abbiano manifestano la volontà di aderirvi e quindi sono esenti da ulteriori forme di accoglienza.  Il sindaco deve rispondere: intende far valere la potestà del Comune di far smettere di accogliere con un sistema che non è sostenibile da parte del tessuto sociale? Abbiamo una carta che ci perette di andare in Prefettura a dire che questo modello di accoglienza non lo vogliamo”.\r\n\r\nMichelini si dice disposto a far valere le percentuali di migranti rispetto alla popolazione presente ma puntualizza: “Quello che dice Frontini è parzialmente vero. Lo Sprar fissa un limite di migranti, ma con quaranta Sprar quel tetto non lo abbiamo ancora raggiunto, pertanto non siamo esonerati ancora dall’accogliere richiedenti asilo. Considerando una percentuale del 3 per mille dovremmo arrivare a circa 189 migranti.   Il consiglio comunale può prendere una posizione molto chiara. Io non sono contro i migranti, però il problema va gestito. Dobbiamo favorire l’accoglienza diffusa, la sola che può consentire un’integrazione in una sorta di comunità. Questo non può avvenire, invece, con il campo ex fiera, o un centro di grandi dimensioni in una piccola frazione come San Martino.  Sono d’accordo a far rispettare i limiti, ma all’interno di essi dobbiamo fare la nostra parte. Richiameremo la Prefettura al rispetto delle regole che sono una distribuzione uniforme a livello provinciale secondo le percentuali previste”.\r\n\r\n“Lei dice così – incalza ancora Frontini – però continuiamo a subire. È ora di smetterla e di agire. Il consiglio straordinario lo abbiamo convocato non per parlarci addosso, ma per arrivare a una posizione netta contro questa metodologia di accoglienza che non porta a nulla, se non a esasperare i sentimenti negativi nei confronti di queste persone”.\r\n\r\nRiguardo all’ipotesi di un campo di accoglienza a San Martino, Michelini assicura: “C’è una procedura in atto, un bando scaduto il 31 gennaio. Le procedure sono attualmente in corso. Non credo che le buste delle offerte siano state ancora aperte. Si parlava però di settanta, ottanta persone. Io non mi sento di demonizzare San Martino, significherebbe aiutare indirettamente un’altra busta”. Una risposta che lascia “parzialmente soddisfatta” Martina Minchella, mentre Gianmaria Santucci descrive un fatto emblematico sulla triste realtà di una condizione che sembra avere ben poco a che fare con l’accoglienza: “Il campo alla ex Fiera di Viterbo sembra più un campo di concentramento – afferma  l’esponente di Fondazione -. Ho visto due persone che camminavano una a fianco dell’altra girando in continuazione intorno alla forma quadrata del campo come fanno i carcerati”.\r\n\r\n \r\n\r\n(In foto un gruppo di migranti al Sacrario)

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.