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Divieto di consumo acqua della fonte Settecannelle in seguito al terremoto

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La ferita che si è aperta nella terra e ha provocato il drammatico sisma di domenica, 30 ottobre, tra Perugia e Macerata ha fatto sentire i suoi effetti anche nella provincia di Viterbo. Oltre a qualche crollo, il terremoto ha provocato l‘intorbidamento dell’acqua, tanto da costringere il Comune a emanare un’ordinanza di divieto di consumo per quella erogata dalla fonte Settecannelle. “È vietato, in via precauzionale e prudenziale, il consumo di acqua erogata tramite pubblico acquedotto, nelle zone servite dalla fonte idropotabile Settecannelle, ovvero nelle seguenti zone: Respoglio, La Quercia, viale Trieste, quartiere Paradiso, Ellera, quartiere Santa Lucia, quartiere Santa Barbara, strada Teverina da viale Trieste al centro geriatrico Giovanni XXIII”. Così ha stabilito il sindaco Leonardo Michelini, con l’ ordinanza n. 179 del 31 ottobre 2016, a seguito dell’odierna nota di Talete SPA con la quale comunicava l’intorbidamento, dovuto all’evento sismico di ieri, della fonte Settecannelle, con conseguente erogazione in alcune zone di acqua opalescente. Con la stessa nota Talete comunicava inoltre che, pur essendo in corso il monitoraggio chimico-fisico e batteriologico delle acque interessate, tuttavia, in via precauzionale e prudenziale, si riteneva opportuno predisporre apposita ordinanza sindacale per il divieto di utilizzo dell’acqua per uso potabile. Tale divieto – specifica il Comune – sarà valido fino a nuova ordinanza con cui si comunicherà la cessata necessità del divieto stesso”.

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Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.