Home Politica Micci sui consigli di frazione: “la maggioranza non ha voglia di dare risposte ai territori”

Micci sui consigli di frazione: “la maggioranza non ha voglia di dare risposte ai territori”

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Non si placa il dibattito sulla sorte dei consigli di frazione. All’indomani del consiglio comunale di giovedì 28 luglio, che ha preso atto della completa paralisi degli organi istituiti e nominati per sopperire all’abolizione delle circoscrizioni, interviene nuovamente il consigliere di opposizione Elpidio Micci. “Indipendentemente dalle posizioni assunte dai diversi consiglieri, mi duole prendere atto che questa maggioranza non ha nessuna voglia di dare una risposta concreta ai territori”, dice il consigliere di Grotte Santo Stefano, amareggiato per la bocciatura del documento presentato dalla minoranza per adottare interventi finalizzati a restituite funzionalità concrete ai consigli. “La prova di quello che affermo – continua – è il fatto che se non fosse stato per la minoranza, l’argomento non sarebbe tornato in consiglio comunale. La pratica, infatti, era ferma dal 2015. Se veramente la maggioranza aveva a cuore questo tema, avrebbe dovuto esaminarlo molto prima e non su sollecitazione dell’opposizione. Non c’è da stupirsi, dunque, se il punto inerente la discussione sui consigli di frazione figuri sempre tra gli ultimi negli oltre settanta messi all’ordine del giorno nelle varie sedute. Ieri in consiglio è emerso chiaramente che la maggioranza non ha studiato la problematica. Ogni consigliere ha fatto una proposta diversa.  Moricoli ha sostenuto che i consigli di frazione sono superflui. Mecozzi ha suggerito di discuterne in commissione. Lo stesso Mecozzi relazionando,  in qualità di ex presidente del consiglio di frazione di Grotte Santo Stefano, le innumerevoli difficoltà ad operare incontrate nel corso del suo mandato, ha di fatto sancito gli errori commessi da questa maggioranza a capo dell’amministrazione comunale ”, afferma Micci.\r\n\r\n“Secondo il mio punto di vista – prosegue – l’istituzione dei consigli di frazione deve trovare una corrispondenza all’interno dell’amministrazione comunale con il ripristino di un assessorato al decentramento e un apposito ufficio, al quale possano fare capo, e trovare risposta, le varie problematiche dei territori periferici. Io non credo che i consigli siano inutili, ma sono convinto che, se messi in condizioni di operare, possano diventare un anello di congiunzione importante tra i cittadini delle frazioni, i consiglieri comunali e l’amministrazione comunale. Possono rappresentare un primo livello istituzionale molto valido dove raccogliere le istanze della popolazione e i bisogni dei territori”.

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.