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Santucci: “Comune inerte sul parco canile, vuole dare i cani ai canili privati”

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Intervista al consigliere comunale Gianmaria Santucci (Fondazione) sulla gestione dei cani da parte del Comune di Viterbo, argomento su cui già si espressa l’assessore Luisa Ciambella. (Per leggere l’intervista clicca qui)\r\n\r\n \r\n\r\nConsigliere Santucci, si discute molto in questi giorni della gestione dei cani e della proposta di fare un parco canile…\r\n\r\n”Ripartiamo dai cani. Leggendo l’intervista dell’assessore Luisa Ciambella, mi pare al di sopra delle righe e della realtà dire che sia stato perpetrato un reato riguardo agli otto cani che non avrebbero diritto a stare nel canile del Comune. Quegli otto cani non sono stati messi lì abusivamente. Nella lettera c’è scritto semplicemente che per questi otto cani c’è stata la difficoltà a capire la loro proprietà, perché non erano microchippati o addirittura non è stato possibile afferrarli. Quindi non si sa se appartengono o meno a privati. E comunque  stiamo parlando di otto cani su 267, mi sembra questo il numero dei cani ospitati dal canile pubblico. Ora, far apparire come se lì ci fosse un canile privato a disposizione di alcuni, non va bene: chiunque va in quella struttura, può vedere che non è così. Che dal punto di vista amministrativo ci possano essere stati problemi sulla registrazione, può essere accaduto, in questo caso la situazione va sanata. Ma, insomma, far pensare che sia arrivata la dea della giustizia a scoprire il mal fatto, non è così. Se c’è stato un errore amministrativo, va verificato. La lettera non dice quello che sostiene l’assessore Ciambella, riguardo alla presenza di cani di privati nel canile, ma che non sono riusciti a capire di chi fossero questi soggetti. Quindi è una cosa diversa. Si certificherà se c’è stato un errore. E invece, dalle dichiarazioni dell’assessore, pare che chissà quale reato ci sia stato. Dice anche che non fa differenza se sono otto o ottomila. E invece no, non è la stessa cosa. Lì ci sono otto cani per i quali andrebbe sanata la situazione amministrativa. Non hanno accalappiato nessun cane per strada. Nella lettera c’è solo scritto  che non si è capito se questi cani hanno diritto o no a stare lì”\r\n\r\n \r\n\r\nIl vincolo idrogeologico è un ostacolo alla realizzazione del parco canile?\r\n\r\n”Questo patto con Zingaretti è stato fatto no? Perché ogni volta che c’è  un problema, dalle Rsa a temi minori, mi sento dire che dipende dalla Regione. Poiché Michelini ha firmato un patto per risolvere i problemi, bisogna che qualcuno si alzi da qui e vada in Regione a parlare per risolvere questi problemi. Il vincolo idrogeologico c’è da sempre. Ma bisogna andare in Regione a vedere come superarlo. È un vincolo come tanti altri. Quando ho fatto l’assessore in Provincia di Viterbo, ho trovato centinaia di vincoli sui fossi. Sono andato in Regione e, grazie all’allora assessore regionale Ciocchetti, sono riuscito a declassificare decine  e decine di fossi. Bisogna, quindi, andare a vedere la natura di quel vincolo, capire se si può togliere e come toglierlo. Non si può dire: ‘me lo deve risolvere la Regione’, perché se nessuno ci va a parlare, quel vincolo rimarrà sempre”.\r\n\r\n \r\n\r\nLa mancanza di un’apposita legge regionale sul parco canile come può essere superata?\r\n\r\n”Io sono un modesto dipendente della Regione come l’assessore Ciambella che, per questo, sa che basta fare una norma di tre articoli messi in qualunque testo della finanziaria, per farla diventare legge regionale. Qui servono delle linee guida. Abbiamo quattro consiglieri regionali che credo siano a disposizione. Basta chiamarli e dire loro che bisogna approvare le linee guida. Secondo me si potrebbero approvare anche con una delibera di giunta, ma diciamo con una leggina regionale. Io credo che non ci sia nessuna difficoltà. Il punto però è: se nessuna amministrazione sollecita l’urgenza alla Regione Lazio, questa non la fa. Segue delle priorità mica l’ordine alfabetico. Se nessuno gli dice che quella è una pratica da fare, non si farà mai. Se fossi stato io l’assessore, avrei convocato i quattro consiglieri regionali, tra l’altro uno è pure presidente della commissione, e gli avrei detto di far passare queste linee guida, perché c’è da risolvere questo problema del vuoto normativo della Regione Lazio sul parco canile”.\r\n\r\n \r\n\r\nÈ d’accordo a cercare di ridurre la spesa per i cani?\r\n\r\n”Se si vuole risparmiare sulla gestione dei cani, sono il primo a essere d’accordo, però questa logica vorrei vederla applicata a tanti altri settori della vita del Comune. Non ci sono solo i canili, dove si spende 700 mila euro. Ci sono le manifestazioni culturali, alcuni finanziamenti che odorano tanto di marchetta elettorale, alcuni bandi senza capo né coda. Non c’è solo il canile che costa molto, ci sono cose che costano di meno, ma la cui priorità, francamente, diventa incomprensibile. Proprio per risparmiare abbiamo proposto di fare il parco canile, che permette delle entrate e quindi consente al Comune di ridurre le proprie uscite. Leggendo l’intervista dell’assessore Ciambella, mi pare di scorgere un tono particolare. Forse sarò malizioso, ma mi pare di intuire  l’idea di chiudere il rifugio canile pubblico, come se ciò facesse sparire i cani, che invece  andranno ai canili privati. Se si pensa di  risparmiare dando la gestione ai privati, mi dispiace ma non è così.  Anche in questo caso si fa una manovra clientelare: si prenderanno alcuni canili e i soldi invece che darli a una struttura pubblica convenzionata, si daranno a una struttura privata. Ci saranno dieci proprietari di rifugi di canili privati che saranno contenti perché invece di avere sette cani ne avranno quattrodici, ma così il risparmio per il Comune non c’è.\r\n\r\n \r\n\r\nL’idea dell’amministrazione Michelini, secondo lei, sarebbe quindi di chiudere il pubblico per dare al privato?\r\n\r\n”E’ evidente, l’idea del Comune è dare i cani ai privati, sennò una non resta in attesa finché qualcuno non fa niente”.\r\n\r\n \r\n\r\nQuanti guadagna un canile privato?\r\n\r\n”Dipende, ogni canile applica la sua tariffa, è una questione molto tecnica che varia in base al  tipo di cane, all’ alloggio, e al tempo di permanenza. Che i controlli vadano fatti è giusto, per evitare che qualche malintenzionato, per esempio, non dichiari il decesso di alcuni cani per continuare a incassare i soldi“.\r\n\r\n \r\n\r\nSui canili privati vengono fatti i controlli?\r\n\r\n”Ad oggi sembrerebbe che l’unico a essere state controllato, sia stato il canile pubblico di Bagnaia. Altre risultanze, di altri controlli, in altri canili non ne abbiamo. Magari li avranno pure fatti, ma non messi a verbale. Comunque, se l’idea è quella di chiudere il canile di Bagnaia per dare i cani ospitati  a tanti piccoli privati, non è così che si risparmia. Capisco però che in questo modo  si fanno nuovi amici alle elezioni, ma non si risparmiano i soldi, si fa un’altra operazione. Dire che si risparmia non è la verità”. Che qui non ci sia nessuno in grado di accogliere le centinaia di cani randagi che ci sono al Comune di Viterbo è la verità, è una presa d’atto. Il canile rifugio di Bagnaia ne ospita 267, perché non ne può ospitare di più, non perché non ci siano cani in giro. Così è giusto che nei momenti di difficoltà ci si avvalga delle strutture private\r\n\r\n \r\n\r\nIl parco canile potrebbe ospitare tutti i cani?\r\n\r\n”Bisogna chiederlo ai tecnici. Probabilmente bisognerà fare degli investimenti per ampliarlo. Capiamoci: questo del canile è un problema che non si risolve domani mattina. Innanzitutto perché il numero di cani randagi aumenta, perché aumenta il numero di quelli che ci sono in circolazione. Prima le famiglie con i cani erano poche, oggi sono tantissime, e molte di loro hanno cani che partoriscono facendo  aumentare il numero. Quindi saranno sempre di più, non di meno. È un fatto matematico. Ci saranno molti più randagi. Se vogliamo risparmiare facciamo quello che è stato fato in altri comuni\r\n\r\n \r\n\r\nQuali potrebbero essere le soluzione percorribili per abbassare il costo della gestione dei cani senza comprometterne il benessere?\r\n\r\n”Una immediata: fare un emendamento nella finanziaria per cui chi d’ora in poi ospita un randagio del Comune, lo certifica, e noi gli decurtiamo l’imposta sui rifiuti, la Tari. Questo già diminuisce il costo dei cani per il Comune, perché quello viene abbattuto al cittadino è comunque inferiore a quello che quotidianamente l’ente paga per la gestione di un cane. In questo modo l’animale potrebbe vivere in una casa e quindi stare bene.  Questo, se lo volessero fare, si potrebbe attuare anche già da domattina. Poi c’è un lavoro di progettazione a medio lungo periodo che è quello del parco canile. Nessuno dice che troverà la sua soluzione domani mattina, ma se l’assessore Ciambella  non fa niente, è evidente che si andrà alla chiusura. Lì c’è un problema, il vincolo idrogeologico: o lo si risolve e si va verso il parco canile o non si fa niente e si chiude. L’assessore non sta facendo niente: ripete “vedremo” o “ non ci sono condizioni alla Regione”. Ma alla Regione fino ad oggi non c’è ancora andato nessuno per risolvere il problema del vincolo. Ad oggi non ci sono incontri ufficiali. Ciambella ha chiesto  la proroga, perché ha detto che lo farà, ma non mi pare. Ho l’impressione, piuttosto, che non ci vogliano andare e che stiano aspettando che qualcuno gli risolva il problema, ma non si capisce chi“.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nTiziana Mancinelli\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n 

Redazione Viterbo Direttore responsabile Quinta Epoca. Economista, giornalista e scrittrice.